ENNA – Alle prime ore dell’alba, i carabinieri della compagnia di Enna hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Daniele Profeta, 28enne palermitano, indagato in concorso con il fratello Angelo e il padre Pietro, per il reato di rapina aggravata.
Le indagini si riferiscono alla rapina perpetrata lo scorso 13 ottobre ai danni dell’Istituto di Credito Valtellinese di Enna quando, in pieno giorno, tre soggetti, con volto travisato, sono entrati in filiale e, con tono minaccioso, sono riusciti a farsi consegnare la somma contante di 29.065 euro.
In particolare, una volta riusciti a entrare all’interno dell’Istituto di Credito, i rapinatori hanno assunto un atteggiamento minaccioso, con il volto coperto dalle mascherine chirurgiche e da cappellini, tenendo per tutto il tempo le mani in tasca, così lasciando intendere ai dipendenti e ai clienti che potessero nascondere armi. In tal modo, dopo aver chiuso i clienti e gli impiegati in uno degli uffici, hanno costretto il responsabile ad aprire la cassa, appropriandosi delle somme.
Dopo aver messo a segno il colpo, i rapinatori si sono allontanati per le vie cittadine, facendo così perdere le proprie tracce. Le centrali delle Forze di Polizia presenti sul territorio sono state subito allertate da uno dei clienti presenti in banca al momento dei fatti. In poco tempo svariati posti di blocco si sono posizionati lungo le principali vie di comunicazione che dal capoluogo conducono agli altri centri abitati, al fine di fermare tutti i mezzi sospetti in transito.
Le successive indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Enna, con il supporto del Nucleo Investigativo e, in seguito, anche dei militari della compagnia di Palermo Piazza Verdi, si sono concentrate nell’analisi di tutte le immagini di videosorveglianza registrate dalle telecamere di sicurezza del Comune di Enna. Dall’analisi delle videoriprese, i militari dell’Arma hanno ricostruito, con precisione, il percorso effettuato dall’auto con a bordo i tre rapinatori.
Dalle immagini si è potuto notare il mezzo giungere da Caltanissetta a Enna bassa per poi proseguire fino all’Istituto di Credito, dove la macchina è stata parcheggiata pochi metri dopo l’ingresso. Arrivati sul posto, due dei tre rapinatori sono scesi dal mezzo e sono entrati nella filiale, da dove sono usciti dopo circa mezz’ora per poi risalire sull’auto e abbandonare il centro abitato, questa volta tramite via Sant’Agata, proseguendo poi sulla SP2 Enna-Kamut e facendo perdere, da lì in poi, le loro tracce.
Tuttavia, grazie all’incrocio di più elementi e alle immagini registrate dalle telecamere, gli investigatori sono riusciti a risalire al numero di targa del mezzo utilizzato dai malviventi, che è stato poi individuato sotto casa di uno dei tre indagati, a Palermo. Sono state analizzate ulteriori immagini di videosorveglianza da parte dei carabinieri delle compagnie di Enna e Palermo Piazza Verdi e inoltre, su delega dell’autorità giudiziaria che coordina le indagini (in persona del Procuratore della Repubblica dottor Massimo Palmeri e del sostituto dottor Salvatore Interlandi), sono state effettuate diverse perquisizioni nelle abitazioni degli indagati.
L’esito delle perquisizioni ha permesso di acquisire specifici elementi a carico dell’arrestato, in quanto nella disponibilità degli indagati sono stati trovati, oltre all’auto utilizzata per la commissione della rapina, una parte del bottino (tra cui diverse banconote di taglio perfettamente compatibile con quelle sottratte all’istituto di credito) e ulteriori elementi probatori ritenuti di fondamentale importanza. Tra questi, nelle immediate vicinanze dell’abitazione degli indagati sono stati ritrovati anche, in parte, gli indumenti indossati dai malviventi durante la rapina.
Altri accertamenti tecnici svolti dai carabinieri, anche mediante l’incrocio di ulteriori dati ricavabili dalle compagnie di telecomunicazioni, hanno consentito di incastrare uno dei tre rapinatori nel centro abitato di Enna, nel momento della perpetrazione della rapina.
Alla luce delle ricostruzioni e grazie alle fonti di prova raccolte dai carabinieri, l’autorità giudiziaria ha avanzato richiesta di applicazione di misura cautelare a carico dell’odierno arrestato, che è stata integralmente accolta dal giudice per le indagini preliminari di Enna, che, anche in ragione dei gravi precedenti penali e giudiziari, ha disposto la custodia cautelare in carcere.
Giova precisare che, sempre sotto il coordinamento dell’autorità giudiziaria, i carabinieri della compagnia di Enna stanno portando avanti ulteriori indagini volte ad accertare la partecipazione ai fatti di eventuali correi.