ENNA – Continuano i controlli disposti dal comando provinciale carabinieri di Enna finalizzati al controllo delle aree rurali. Con l’ausilio dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Sicilia” è stato possibile arrestare 2 persone di Agira, un 58enne e il proprio figlio 27enne, con le accuse di detenzione abusiva di arma clandestina e munizionamento e furto aggravato di energia elettrica.
I militari, dopo aver avuto accesso a un terreno di proprietà di padre e figlio, hanno effettuato una perquisizione nell’azienda agricola di proprietà dei due, trovando, ben nascosto all’interno di un magazzino, un fucile semiautomatico, calibro 12, con matricola abrasa e perfettamente funzionante, oltre a 8 cartucce del medesimo calibro.
Nel corso della stessa perquisizione, gli operanti hanno anche verificato la presenza di un allaccio abusivo, realizzato con collegamento diretto alla rete Enel, tramite un cavo di grosse dimensioni, attraverso cui venivano sottratte, ovviamente senza la presenza di alcun contatore, grandi quantità di elettricità che serviva ad alimentare le celle frigorifere e le caldaie dell’azienda, con un conseguente massiccio consumo di energia.
Non potendo giustificare né il possesso dell’arma e delle munizioni, né il collegamento fraudolento alla rete di distribuzione di energia elettrica, i 2 sono stati dichiarati in stato di arresto dai carabinieri e successivamente posti agli arresti domiciliari nel proprio domicilio, ad Agira, su disposizione dell’autorità giudiziaria di Enna.
A Troina, nell’ambito degli stessi controlli, i carabinieri, nel corso di un servizio finalizzato alla prevenzione e repressione dei reati in materia di armi nonché del fenomeno dell’esercizio abusivo dell’attività venatoria, i militari hanno denunciato in stato di libertà 5 cacciatori messinesi.
Questi ultimi sono stati sorpresi in contrada “Sambuchello” ricadente nell’area protetta del parco dei Nebrodi inequivocabilmente intenti a svolgere attività venatoria di frodo. Durante il controllo sono stati sequestrati 3 fucili da caccia e circa 120 munizioni di vario calibro illegalmente detenute.
I 5 cacciatori sono stati quindi denunciati alla Procura della Repubblica per i reati di detenzione illegale di armi e munizioni e introduzione di armi in area protetta sottoposta a vincolo.