Donna omaggio

Donna omaggio

QUESTO ARTICOLO FA PARTE DEL CONCORSO DIVENTA GIORNALISTA, RISERVATO AGLI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI CATANIA.

La spaventosa strategia di marketing adoperata dagli organizzatori di eventi nelle discoteche.

 “Donna omaggio”: questa la scritta che appare sulle locandine che pubblicizzano le serate in discoteca. Non si tratta però di un omaggio alle donne, bensì di un trattamento differente dedicato loro che genera una discriminazione e che rende quest’ultime oggetto di piacere di un uomo; l’entrata gratuita, riservata esclusivamente al sesso femminile non è altro che un’esca per il sesso maschile, spesso infatti, oltre l’ingresso gratuito, viene offerto solo per le donne, un drink omaggio. L’idea è quella di focalizzare l’attenzione sul divertimento degli uomini che aumenta nel momento in cui ci sono più donne “disposte” a farli divertire. E’ particolarmente comune attribuire alla donna questo compito, infatti in parecchie discoteche non è permesso di entrare alle ragazze se indossano vestiti coprenti o non attillati e non si tratta di rispettare un ipotetico dress code, poiché ai ragazzi è concesso indossare qualsiasi tipo di indumento, che siano felpe, magliette, camicie e pantaloni larghi; la donna invece deve essere attraente, non per se stessa, ma per i canoni dei predatori che essendo tali la rendono preda, dietro un momento di svago e divertimento si cela dunque uno scenario primitivo e animalesco dove non si è guidati dalla ragione o dal sentimento ma dal puro istinto, puro perché animale, che però non dovrebbe appartenere ad un essere umano in quanto evoluto e capace di poterlo dominare

Dunque chi organizza questa serie di eventi discriminanti non fa altro che sostenere e portare avanti un ideale maschilista, secondo il quale l’uomo ha la supremazia sulla donna ed è convinto di poter prevalere su di essa decidendo per lei; stabilisce come farla vestire o come deve comportarsi trattandola a tutti gli effetti come un giocattolo. Questo comportamento potrebbe essere scambiato come un gesto di protezione o benevolenza nei confronti del sesso femminile, un ingresso omaggio infatti rappresenta un’azione positiva nei confronti di chi la riceve,  se non fosse che il recettore appartiene ad genere fortemente sessualizzato ed oggettificato da secoli all’interno della società.

Complici di supportare un ideale e un principio di non uguaglianza, coloro che pubblicizzano, organizzano o partecipano a questi eventi, complici e senza il diritto di lamentarsi della presenza di discriminazioni, denigrazioni e violenza, che non scompariranno nel nulla fino a quando non decideremo di rinunciare a certi “privilegi”.

 

Anna Cutone 5°D – “Nicola Spedalieri” – Catania