Dislessia, una sfida da superare per bambini e adulti: la parola alla dottoressa La Rosa

Dislessia, una sfida da superare per bambini e adulti: la parola alla dottoressa La Rosa

ITALIA – La dislessia è considerata un DSA (disturbi specifici dell’apprendimento) nel manuale DSM-5 e si presenta come un disturbo specifico dell’apprendimento, che può manifestarsi sia nei bambini e negli adulti. Sebbene sia spesso associata ai bambini e ai ragazzi in età scolare, molti adulti possono soffrire di questo disturbo senza nemmeno saperlo. La dislessia si manifesta in diversi modi e colpisce ogni persona in modo diverso. Spesso, gli adulti con dislessia hanno difficoltà nella lettura e nella scrittura, anche se hanno un’intelligenza normale o persino superiore alla media. Possono avere difficoltà nella comprensione di istruzioni scritte o di testi, e potrebbero faticare nel ricordare parole o nomi.

La dislessia può manifestarsi anche in altre aree, come la memoria a breve termine, la capacità di organizzare le idee o di elaborare rapidamente le informazioni. Gli adulti con dislessia possono avere anche difficoltà nei rapporti interpersonali e nella gestione dello stress. Tuttavia, è importante tenere presente che la dislessia non è un deficit cognitivo, ma, piuttosto, un modo diverso di elaborare le informazioni. I soggetti con dislessia possono avere capacità notevoli in altre aree, come l’immaginazione o la creatività. Inoltre, molte persone con dislessia imparano ad adattarsi alle loro difficoltà tramite strategie di apprendimento personalizzate, come l’uso di strumenti tecnologici o la memorizzazione di informazioni a parole piuttosto che a scritti. Esistono, altresì, casi estremi di dislessia, si parla, quindi, di alessìa totale. Questi problemi sono involontari e le persone con questo disturbo hanno, ancora, un forte desiderio di apprendere.

Classificazione della dislessia

Esistono diversi tipi di dislessia, ognuno dei quali presenta caratteristiche, sintomi e conseguenze differenti:

  • la dislessia fonologica è il tipo più comune di dislessia, e si verifica quando i bambini hanno difficoltà nella decodifica dei suoni. I bambini con questo tipo di dislessia spesso confondono lettere simili ma con suoni differenti, come ad esempio la b con la p. Inoltre, possono avere difficoltà nel riconoscimento delle parole, nella lettura ad alta voce e nell’associare il suono della parola alla sua corretta rappresentazione grafica.

 

  • la dislessia visiva, invece, è una forma meno comune, ma. altrettanto. invalidante di dislessia. In questo caso, l’individuo ha difficoltà a riconoscere le lettere e le parole scritte, anche se da tempo conosciute. La dislessia visiva può presentarsi sotto forma di inversioni di lettere, di parole con lettere aggiunte oppure omesse e di difficoltà nello spaziare le parole.

 

  • La dislessia verbale, invece, è una condizione in cui l’individuo ha difficoltà nella comprensione del linguaggio parlato. I bambini con questo tipo di dislessia possono avere difficoltà nella comprensione di istruzioni, nella memorizzazione di parole e nella pratica delle abilità grammaticali.

 

  • la dislessia di tipo misto può presentarsi con una combinazione dei sintomi associati alla dislessia fonologica e alla dislessia visiva. In questo caso, i bambini possono avere difficoltà sia nella decodifica dei suoni che nell’identificazione delle parole scritte.

 

Esaminiamo il problema, parlandone, con la Dott.ssa Valentina La Rosa, Psicologa e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico, Dottore di ricerca in Psicologia dello Sviluppo e Docente a contratto di Psicologia presso l’Università degli Studi di Catania.

Cos’è la dislessia?

“La dislessia rientra tra i disturbi specifici dell’apprendimento ed è un disturbo che riguarda le competenze di lettura. In particolare, la dislessia è un disturbo che interessa specificamente la velocità e correttezza della lettura che può avere ripercussioni anche sulle capacità di comprensione dei testi”.

Quali sono i segnali precoci di dislessia che i genitori dovrebbero cercare nei loro figli?

“Va detto. innanzitutto. che la dislessia può essere diagnosticata solo a partire dalla fine della seconda elementare ma è possibile già individuare dei fattori di rischio che possono costituire dei campanelli di allarme rispetto a una possibile presenza di un disturbo della lettura. In particolare, ritardo nello sviluppo del linguaggio e anamnesi familiare positiva per DSA sono fattori da tenere in considerazione”.

Quali sono le differenze tra dislessia e difficoltà di apprendimento in generale?

“La dislessia rientra nella categoria dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento o DSA. Gli altri disturbi sono la disortografia e disgrafia (relativi alle capacità di scrittura) e la discalculia (relativa alle capacità di calcolo). Occorre poi distinguere i DSA dalle difficoltà di apprendimento in generale. Queste ultime fanno riferimento a particolari condizioni di tipo ambientale, sociale e culturale che possono ostacolare i processi di apprendimento del bambino ma che non costituiscono dei veri e propri disturbi. Queste condizioni di difficoltà rientrano nella più ampia categoria dei Bisogni Educativi Speciali (BES) e necessitano anch’esse di interventi mirati per supportare il bambino nel suo processo di apprendimento”.

Come la dislessia può influire sulla capacità di lettura e scrittura del bambino?

“La dislessia influisce primariamente sulle capacità di lettura del bambino: in particolare, il bambino dislessico può essere particolarmente lento nel leggere, ma abbastanza accurato o, al contrario, essere molto rapido nella lettura, ma commettere un elevato numero di errori. In base alla tipologia di disturbo e ai parametri di lettura maggiormente compromessi, il bambino avrà più o meno difficoltà nel comprendere ciò che legge con evidenti ricadute anche sul suo successo scolastico. Spesso, la dislessia viene diagnosticata in comorbidità ovvero insieme ad altri disturbi dell’apprendimento. L’associazione più frequente è quella tra dislessia e disturbi della scrittura. Ovviamente, un quadro di questo tipo compromette ancora di più le capacità di apprendimento del bambino e il suo rendimento scolastico”.

Quali sono i metodi di intervento terapeutico più efficaci per aiutare i bambini dislessici a superare le difficoltà di apprendimento?

“Una volta diagnosticato un disturbo della lettura, il bambino e la sua famiglia dovranno fare riferimento a professionisti adeguatamente formati per riabilitare le capacità di lettura che risultano compromesse. Generalmente, questo tipo di interventi viene messo in atto da équipe multidisciplinari in grado di supportare a 360° il bambino nel potenziare le sue abilità di lettura e compensare le difficoltà derivanti dalla presenza del disturbo”.

In che modo gli insegnanti e i genitori possono lavorare insieme per aiutare i bambini dislessici ad avere successo nella scuola?

“Anche la presenza e il supporto degli insegnanti è fondamentale per sostenere il bambino con dislessia nel suo processo di apprendimento. In particolare, insegnanti e genitori devono creare un ambiente sereno e supportivo per il bambino che lo aiuti ad accettare con serenità le misure compensative e dispensative necessarie a supportare i suoi processi di apprendimento e ad evitare le ricadute emotive e psicologiche del disturbo”.

Quali sono i sintomi tipici della dislessia negli adulti e come possono influire sulla vita quotidiana?

“Si stima che il 3-5% degli adulti in Italia presenti un disturbo della lettura rispetto al 4% in età scolare. La dislessia negli adulti presenta alcune differenze rispetto a quella dei bambini o dei ragazzi. Generalmente l’adulto con dislessia presenta difficoltà e lentezza nella lettura, problematiche di comprensione, difficoltà di memorizzazione e sintesi del contenuto letto, o un lessico poco adeguato. Bisogna inoltre tenere conto del fatto che l’adulto abbia ricevuto o meno in età evolutiva una diagnosi certificata di disturbo della lettura e, in caso contrario, provvedere ad una valutazione specialistica per diagnosticare una eventuale dislessia in presenza di questi indicatori di rischio”.

Quali sono i fattori che possono causare la dislessia negli adulti e quali sono i fattori di rischio?

“I fattori alla base della dislessia negli adulti sono assolutamente sovrapponibili a quelli presenti in età evolutiva. Infatti, è ormai ampiamente dimostrato dagli studi scientifici che i disturbi specifici dell’apprendimento rientrano nel cosiddetto concetto di neurodiversità ovvero una differenza rispetto alla norma nell’acquisizione delle abilità e competenze di lettura biologicamente determinata a livello delle strutture cerebrali deputate allo sviluppo di tali competenze. Per quanto riguarda i fattori di rischio, uno dei principali è sicuramente la familiarità ovvero la presenza in famiglia di altre persone con lo stesso disturbo”.

 In che modo la dislessia può influire sulla carriera e sulle opportunità di lavoro degli adulti?

“La dislessia, se non adeguatamente diagnosticata e compensata, può sicuramente influire in maniera significativa sulla carriera e sulle opportunità di lavoro degli adulti in quanto può rendere difficoltoso il completamento degli studi universitari così come l’accesso al mondo del lavoro. Inoltre, le difficoltà nella lettura hanno sicuramente delle ricadute anche a livello psicologico determinando una sfiducia nelle proprie capacità di accedere a determinate carriere professionali”.

Quali sono le strategie di compensazione che gli adulti dislessici possono utilizzare per affrontare le difficoltà di apprendimento?

“Le strategie di compensazione che l’adulto con dislessia può utilizzare per compensare le proprie difficoltà sono molto simili a quelle utilizzate dai bambini e dei ragazzi (ad esempio l’uso della sintesi vocale o dei testi digitali per semplificare il processo di lettura o l’utilizzo di podcast)”.

Quali sono i servizi e le risorse disponibili per gli adulti dislessici e dove possono trovare supporto?

“Nel pubblico è possibile individuare ambulatori specialistici di neuropsicologia dedicati anche alla diagnosi e al trattamento dei disturbi dell’apprendimento nell’età adulta. Anche in ambito privato, è possibile reperire professionisti specializzati che possano supportare l’adulto con difficoltà di lettura nel processo diagnostico e terapeutico”.