Soggiorno obbligato per D’Alì: sospesa a Trapani la campagna elettorale

Soggiorno obbligato per D’Alì: sospesa a Trapani la campagna elettorale

TRAPANI – Antonino D’Alì sospende la campagna elettorale per la carica di sindaco a Trapani. Ieri sera, a poche ore dal termine ultimo per le consegne delle liste amministrative, viene notificata ai legali del senatore una misura di prevenzione con obbligo di soggiorno nel comune di residenza che verrà dibattuta in tribunale il prossimo luglio. Il parlamentare di Forza Italia è stato ritenuto infatti dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo “socialmente pericoloso”.

Tempestiva la risposta di D’Alì che attraverso una nota si difende: “La persecuzione giudiziaria continua. Due volte assolto e nuovamente aggredito. Ieri, dopo appena un’ora dalla chiusura della presentazione della mia candidatura e delle liste per l’elezione a sindaco di Trapani, con tempistica cadenzata in maniera da precludere ogni alternativa, ho ricevuto una assolutamente imprevedibile ed ingiusta proposta di misura di prevenzione”.

Al senatore, assolto in appello lo scorso settembre dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa per fatti contestati nel lontano 1994, sarebbero anche stati prescritti alcuni presunti reati avvenuti precedentemente.

La nota prosegue poi con gli stessi toni:Io sarei ‘socialmente pericoloso’! Per mia sventura io sono solamente ‘politicamente da abbattere’! Lascio ogni valutazione alla capacità di giudizio e di reazione dei trapanesi, affido il prestigioso bagaglio di idee e di entusiasmo nelle mani del mio partito e di tutti i candidati del mio saldo schieramento  e nel cuore delle donne, degli uomini e dei giovani che si sono già con me ufficialmente dichiarati, persone tutte di grandi e indiscutibili qualità morali ed intellettive, che meritano di poter godere del consenso elettorale dei cittadini trapanesi”.

La campagna elettorale, fa sapere il suo staff, è però sospesa solo in via temporanea.

Inoltrato il 4 maggio, il provvedimento è stato notificato soltanto nella giornata di ieri, 3 ore dopo la chiusura delle liste. Secondo voci vicine al senatore, una preventiva notifica ne avrebbe permesso il ritiro con l’inserimento di un altro candidato sindaco da parte della coalizione. Allo stato dei fatti, invece, un suo eventuale passo indietro comporterebbe la decadenza di tutte le liste a lui collegate.

Duro, infine, anche il commento di Gino Bosco uno dei difensori di D’Alì: “Le considerazioni della Procura sulle motivazione della sentenza di appello potevano essere fatte con più celerità in modo da evitare di arrivare a ridosso delle elezioni”.