Defibrillatori, arriva la legge: obbligo per le società sportive e immunità per chi li utilizza

Defibrillatori, arriva la legge: obbligo per le società sportive e immunità per chi li utilizza

Spero non dovesse servire mai, ma anche dovesse servire a salvare una sola vita , io sarei contento “ con queste parole, i primi di settembre, l’avvocato Antonio Rapisardi, funzionario del Ministero degli Affari Esteri, ha donato un defibrillatore alla nostra città di Catania.

Cresce, dunque, il numero dei DAE nel nostro territorio, ma non ancora quello di coloro in grado di utilizzare questi apparecchi. La legge n.116 del 28 luglio 2021, tra le varie novità, prevede che l’uso del defibrillatore in situazioni di emergenza da parte di personale non sanitario, né formato specificatamente, non comporta per il soccorritore alcuna conseguenza giuridica.

Il fondamentale strumento salvavita potrà e dovrà infatti essere utilizzato anche da chi non abbia una certificata preparazione in merito.

La nuova norma è dunque molto chiara, fugando ogni dubbio qualora ci fosse stato nell’interpretazione del Codice Penale, che già all’articolo 54 recita: Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo”.

Lo stato di necessità prevede infatti l’intervento per scongiurare un rischio effettivo, senza incorrere in conseguenze giuridiche per aver commesso il fatto. Ogni tentativo di rianimazione di persona in arresto cardiaco sarebbe quindi certamente da preferirsi rispetto all’astensione dall’intervento, con il rischio ben peggiore di decesso della stessa. E anzi in questi casi si potrebbe persino andare incontro all’imputazione per omissione di soccorso, disciplinata nel Codice Penale all’articolo 593, in virtù del fatto che chiunque, trovando un corpo umano che sia o sembri inanimato, ovvero una persona ferita o altrimenti in pericolo omette di prestare l’assistenza occorrente o di darne immediato avviso all’Autorità è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a 2.500 euro” .

La nuova legge dunque, attesa oltre vent’anni, destina “diversi milioni di euro alla progressiva diffusione e utilizzazione dei defibrillatori semiautomatici e automatici esterni nelle sedi delle pubbliche amministrazioni con almeno 15 dipendenti e con servizi aperti al pubblico, nei mezzi di trasporto, nelle scuole, nelle università, negli impianti sportivi e prevede che i DAE installati in luoghi pubblici siano collocati, ove possibile, in teche accessibili al pubblico 24 ore su 24 e individuabili con un’apposita segnaletica deve indicare la posizione del dispositivo in maniera ben visibile e univoca. La normativa è assolutamente fondamentale per disciplinare l’uso e la diffusione di questi strumenti essenziali sia in ambito sportivo che in luoghi pubblici e per scongiurare il rischio di morti evitabili.

Troppo spesso infatti accade che si verifichino fatti del genere, per la mancanza di strumenti ma anche per l’assenza di personale qualificato in determinati luoghi, oltreché per il timore di intervenire e cagionare un danno in termini di salute ad altri e legale a sé stessi.

Oggi, grazie a quella che è stata ribattezzata “legge salva-vite” e alla crescente campagna di informazione sull’uso e l’importanza dei defibrillatori, sarà forse possibile ridurre il rischio di morte per arresto cardiaco, nella speranza che gran parte dei centri sportivi possano dotarsi di questi strumenti ma anche che nelle città possano essere presenti nei luoghi maggiormente affollati.

Consentire un primo soccorso immediato, qualora non fosse possibile, per ragioni diverse, attendere l’intervento dei soccorsi, sarebbe ovunque fondamentale, anche grazie alla facilità di utilizzo dei DAE, appunto i defibrillatori semiautomatici, che erogano la scarica solo se necessario, analizzando il ritmo cardiaco e consentendo una ripresa dell’attività elettrica del cuore nel tempo limite di massimo dieci minuti.

Chi dovesse trovarsi ad utilizzare il defibrillatore dovrebbe quindi unicamente attenersi alle indicazioni acustiche e visive della macchina, come ad esempio agire in sicurezza, e dunque allontanando chi si trova nelle immediate vicinanze oppure evitando l’intervento su una superficie bagnata.