Danneggiata targa che ricorda partigiane a Marsala, Pino Nilo di Anpi: “Più facile ripulire i muri che i cervelli”

Danneggiata targa che ricorda partigiane a Marsala, Pino Nilo di Anpi: “Più facile ripulire i muri che i cervelli”

MARSALA – Un altro atto vandalico è stato commesso ai danni della targa che, a Marsala, ricorda le tre donne marsalesi che durante la Resistenza si unirono ai partigiani per liberare l’Italia dal fascismo e dal nazismo.

È stato, infatti, sradicato e abbattuto a terra il palo in ferro con la targa con i nomi di Francesca Alongi, Bice Cerè e Grazia Meningi.

Negli ultimi anni – ha dichiarato Pino Nilo, presidente della sezione Anpi di Marsalahanno imbrattato muri, lapidi, hanno persino inserito con un pennarello il mio nome nell’elenco dei caduti… è da menti bacate prendersela con la toponomastica che ricorda le partigiane marsalesi cadute per la Liberazione”.

Bisogna stare all’erta: questo è un Paese antifascista e tutti noi dovremmo avere ben chiari i Principi Fondamentali della Costituzione, che è stata scritta anche grazie a queste tre ragazze. Come Anpi non possiamo pretendere telecamere ovunque ci sia un ricordo della Resistenza, ma ci auguriamo che si studi maggiormente la storia del nostro Novecento“, aggiunge.

Magari questi soggetti, che si professano fascisti o nazisti non sanno nemmeno cosa è stato il Ventennio e si rendono protagonisti di questi atti soltanto per farsi notare. È più facile ripulire i muri, che i cervelli“, conclude.

Sull’accaduto sono intervenuti sia la presidente provinciale del Pd, Valentina Villabuona (“L’ennesimo atto vile e vergognoso di chi vorrebbe rimuovere una storia che è ben presente nella memoria di tutte e tutti noi“), che il circolo comunale dello stesso partito, che esprime “sentimenti di profonda gratitudine nei confronti di tutti coloro che hanno messo in pericolo o sacrificato la loro vita per affermare e conquistare i valori della libertà e della democrazia“.

Inaugurata nel 2017 all’interno del Parco giochi sul lungomare Boeo, la targa venne sfregiata con vernice nera il 25 aprile 2020, mentre un anno dopo, due giorni prima della Festa della Liberazione dal Nazifascismo, fu danneggiata probabilmente con un martello. La scorsa primavera era stata ripristinata.