Da domani Catania avrà una panchina bianca: in memoria delle vittime della strada

Da domani Catania avrà una panchina bianca: in memoria delle vittime della strada

CATANIA – Lunedì 6 marzo, alle 15,30 a Catania, sarà inaugurata una panchina bianca in memoria di Salvatore e Mimmo Crisafulli e di tutte le vittime della strada. “In memoria di Salvatore e Mimmo Crisafulli e di tutte le vittime innocenti uccise sulle strade. Basta ergastoli del dolore!”. Così recita la targa apposta sulla panchina bianca che verrà inaugurata domani, in occasione del sesto anniversario della morte di Mimmo Crisafulli, vittima nel 2017 di un terribile incidente stradale nel quartiere Barriera di Catania.

La panchina, la prima in Sicilia in memoria delle vittime della strada, sarà posta in piazza Palestro, al Fortino, alla presenza di tanti familiari di persone che hanno perso la vita con incidenti. Un’iniziativa fortemente voluta da Pietro Crisafulli, presidente di Sicilia Risvegli e Vittime della Strada, responsabile per la Sicilia dell’Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada ODV, che riunisce tre associazioni: l’AIFVS, Associazione Familiari e Vittime della Strada ODV; l’Associazione Unitaria Familiari e Vittime e l’AMCVS, Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada ODV.

Pietro Crisafulli è anche il papà di Mimmo e il fratello di Salvatore Crisafulli, il siciliano vittima di un incidente in motorino morto dopo dieci anni trascorsi in stato vegetativo. Divenne famoso in tutto il mondo come il “Terri Schiavo italiano”, perché, svegliatosi dal coma, raccontò che mentre era in stato vegetativo vedeva e sentiva tutto. Da quella esperienza nacque il libro “Con gli occhi sbarrati. La straordinaria storia di Salvatore Crisafulli” e, successivamente, il film “La voce negli occhi”, di cui lo stesso è regista e prodotto da S.R.O, un film scomodo, che ha fatto è farà discutere sotto tanti punti di vista, che ha scosso l’intera comunità politica e scientifica imponendo l’urgenza di una riflessione sui parametri assistenziali ed etici che segnano il confine tra vita e morte. Vincitore di numerosi premi in Italia ed all’estero.

Ho vissuto un doppio calvario“, racconta Pietro Crisafulli, “prima la morte lenta e l’agonia durata dieci anni di mio fratello Salvatore e poi la morte immediata di mio figlio Mimmo, investito da una macchina a un incrocio di Catania. Per lui non abbiamo ottenuto giustizia, poiché chi ha causato l’incidente ha patteggiato cinque mesi e dieci giorni. I patteggiamenti, nel caso dell’omicidio stradale, non dovrebbero esistere. Siamo ancora in attesa della decisione della Corte di Strasburgo“. “Il 6 marzo“, continua Pietro Crisafulli, “sarà da un lato una giornata triste, perché ricorderemo i nostri cari morti in incidenti. Dall’altro, finalmente nella città di Catania ci sarà un simbolo che ricorderà a tutti le vittime della strada e servirà da monito per chi si mette alla guida. Ringraziamo la prima municipalità di Catania, che ha accolto all’unanimità la richiesta di porre questa panchina bianca. Speriamo che le istituzioni si diano da fare per fare in modo che queste stragi finiscano e, soprattutto, che i familiari delle vittime possano sempre ottenere giustizia. Oggi, purtroppo, non è così e alla fine sono sempre le famiglie a scontare un ergastolo di dolore“.

Domani un sacerdote benedirà la panchina, poi vi sarà la consegna di una corona di fiori e voleranno tanti palloncini nel cielo di Catania. Verrà anche fatta ascoltare una canzone cantata da Agatino, fratello di Mimmo. Alle 18,30 verrà celebrata una messa nella Chiesa Santa Maria del Carmelo alla Barriera, la stessa dove sei anni fa sono stati celebrati i funerali di Mimmo.

Siamo soddisfatti che il nostro referente sul territorio, Pietro Crisafulli, abbia ottenuto di poter ricordare le vittime della strada con una panchina bianca. Siamo grati per il lavoro che sta facendo sul territorio dopo la perdita sia di suo fratello e sia di suo figlio“, dicono Alberto Pallotti e Biagio Ciaramella, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada ODV e dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada ODV, ed Elena Ronzullo, presidente dell’Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada ODV. Continuano: “Pietro Crisafulli ha sub’to dieci anni di calvario per il fratello Salvatore e poi ha perso anche un figlio. In tutte le sedi ha cercato di avere giustizia, inutilmente. Questa campagna di sensibilizzazione che facciamo sul territorio è molto importante. D’ora in poi, chiunque passerà nei pressi della panchina bianca ricorderà tutti i nostri angeli“.

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Biagio Ciaramella, che è vicepresidente delle tre associazioni, continua: “Ringrazio Alberto Pallotti ed Elena Ronzullo perché mi hanno affidato il coordinamento di questa iniziativa delle panchine bianche. Finora ne avevamo inaugurate due: una a Casal di Principe in memoria del giovane Ciro Modugno e la seconda nella sede della Caritas, ad Aversa, in memoria di Luigi Ciaramella, Mario Grieco e di tutte le vittime della strada. Facciamo appello a tutti i familiari di vittime della strada a collaborare con noi in questa iniziativa. Queste panchine, oltre a ricordare i nostri familiari che non ci sono più, sono anche un messaggio per la sicurezza stradale“.

In foto Pietro Crisafulli nella lapide del figlio Mimmo