Covid bis, domande e risposte sulla nuova variante del Coronavirus dal Regno Unito: FAQ dell’Iss

Covid bis, domande e risposte sulla nuova variante del Coronavirus dal Regno Unito: FAQ dell’Iss

ITALIA – L’Istituto Superiore della Sanità ha divulgato nelle scorse ore un comunicato con le risposte alle domande più frequenti (FAQ) sulla nuova variante Sars-Cov-2, ribattezzata Covid bis, scoperta nel Regno Unito e recentemente isolata anche in Italia.

La situazione ha già generato un blocco del traffico aereo da Gran Bretagna e Irlanda del Nord, nonché un crollo improvviso dei mercati. Tuttavia, il problema maggiore è la preoccupazione che la nuova variante del Coronavirus ha generato nella maggior parte delle persone. Per questo, le autorità sanitarie hanno iniziato a diffondere le prime, ancora parziali, notizie in merito.

Covid bis: domande e risposte dall’Iss

Di seguito si riportano le domande e le risposte proposte dall’Istituto Superiore della Sanità (clicca qui per raggiungere il sito ufficiale).

Quello che è stato isolato in Gran Bretagna è un nuovo Coronavirus? Perché ha suscitato l’attenzione?

No. Come riporta l’Ecdc nel suo documento di valutazione del rischio, le mutazioni dei virus sono normali e attese, così come l’emergere di nuove varianti. In questo caso quella isolata in Gran Bretagna, di cui sono stati segnalati casi anche in altri Paesi, ha destato l’attenzione dei ricercatori perché le analisi preliminari sembrano suggerire che abbia una trasmissibilità maggiore rispetto alle varianti che già circolavano prima. In dettaglio, secondo le stime il potenziale riproduttivo (R0), sembra essere aumentato di 0.4, numero che si traduce in una trasmissibilità maggiore del 70%.

La nuova variante aumenta i rischi di malattia grave?

Al momento non sono emerse evidenze che il nuovo ceppo dia un decorso clinico peggiore. Se però sarà confermato che la trasmissibilità è maggiore, una diffusione della variante nella popolazione comporterà un maggior numero di casi, con possibili conseguenze per la salute pubblica.

Ma a questo punto dobbiamo preoccuparci dell’efficacia dei vaccini che stanno per essere distribuiti anche in Italia?

Dalle prime osservazioni non c’è però evidenza che il vaccino sia inefficace, una variazione sulla proteina Spike non è in genere sufficiente per modificare l’efficacia. Sono in corso studi per verificare i possibili effetti sull’immunità data dai vaccini.

Le misure di prevenzione che abbiamo adottato finora sono sempre efficaci?

Sì, e anzi sono più che mai necessarie per limitare la diffusione anche di questa nuova variante. Igiene e distanziamento sono importanti contro qualsiasi infezione e queste misure sono sufficienti anche contro questa variante, purché la loro applicazione venga scrupolosamente rispettata.

Foto di Gerd Altmann da Pixabay