Conferenza Stato-Città, riparto del fondo di 300 milioni di euro per i Comuni

Conferenza Stato-Città, riparto del fondo di 300 milioni di euro per i Comuni

SICILIA – Nel corso della Conferenza Stato-Città, riunitasi ieri mattina, con un provvedimento previsto dalla Legge di stabilità, è stato dato il via libera da parte del Ministero dell’Interno, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, al riparto del fondo di 300 milioni di euro per l’anno 2022 per gli enti locali.

Il fondo, istituito dalla legge 234 del 2021 (art.1 comma 565), stabilisce che 50 milioni di euro andranno nel 2022 ai soli Comuni della Regione Siciliana e della regione Sardegna, mentre 150 milioni saranno assegnati per l’anno 2023 ai Comuni delle regioni a statuto ordinario, della Regione Siciliana e della Regione Sardegna.

I Comuni che partecipano al riparto sono individuati tra quelli che alla data del 28 febbraio:

  • hanno trasmesso il piano di riequilibrio finanziario pluriennale alla competente sezione regionale di controllo della Corte dei Conti e alla Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali presso il Ministero dell’Interno;
  • hanno presentato un disavanzo di amministrazione al 31 dicembre 2020;
  • con l’ultimo IVSM (Indice di Vulnerabilità Sociale e Materiale), calcolato dall’ISTAT, superiore al valore medio nazionale;
  • con capacità fiscale pro capite inferiore a 510 euro.

Contestualmente si è discusso anche del provvedimento che riguarda le città metropolitane cui è stato assegnato un contributo complessivo di 2670 milioni di euro dal 2022 al 2042.

Si tratta di un importante segnale di attenzione – ha commentato il presidente dell’ANCI Sicilia, Leoluca Orlando – rispetto alle note criticità finanziarie degli enti locali, in particolare di quelli in piano di riequilibrio. Siamo però consapevoli che occorra, anche prevedendo una modifica dell’Indice di Vulnerabilità, un intervento più significativo e, in tal senso, resta ferma la richiesta, già avanzata da tempo, che le risorse stanziate dal collegato fiscale e dalla legge di bilancio 2022 possano essere previste con cadenza annuale e anche per gli anni a venire“.

Fonte foto: upel.va.it