Come si è evoluta la musica negli anni, dalle musicassette a Spotify: i vinili tornano di moda

Come si è evoluta la musica negli anni, dalle musicassette a Spotify: i vinili tornano di moda

MONDO – Le innovazioni tecnologiche hanno totalmente rivoluzionato il nostro stile di vita imprimendo senza dubbio un’impronta indelebile anche nell’ambito musicale.

Se fino a qualche decennio fa per ascoltare i brani della propria band preferita era necessario acquistare CD o dischi in vinile, adesso è sufficiente molto meno: le piattaforme digitali di cui disponiamo consentono, infatti, di avere qualsiasi canzone a portata diclick”.

Vediamo – attraverso un breve excursus – quali sono gli strumenti che nel corso degli anni hanno consentito la diffusione del materiale musicale.

Quando nasce il vinile?

Risale al Novecento la diffusione dei primi dispositivi musicali. È avvenuta, infatti, proprio nel 1948 l’invenzione del disco in vinile, introdotto negli Stati Uniti d’America come evoluzione del precedente disco a 78 giri, il primo tipo di disco fonografico.

A seguito dell’introduzione del 33 giri, ricordiamo un’ulteriore innovazione che ha visto protagonista invece il 45 giri, caratterizzato dalla dimensione ridotta di 7 pollici e contenente un brano per lato.

Musicassette: una vera e propria rivoluzione

A offrire un notevole contributo fu anche lo Stereo8, pensato come formato per la riproduzione musicale in auto. Ebbe un discreto successo, ma la vera innovazione dell’epoca fu dovuta all’invenzione dalla musicassetta, portatrice di una vera e propria rivoluzione. Inventata nel 1960, era caratterizzata da dimensioni ridotte e da una memoria magnetica. Messa in vendita a prezzi facilmente accessibili, la musicassetta divenne in poco tempo un prodotto sempre più venduto, soprattutto negli anni ’80.

Dai CD ai lettori MP3

Il Compact Disc (noto come CD) cominciò a diffondersi intorno alla fine degli anni ‘70. Inventato nel 1979 dalla collaborazione di Philips e Sony, fu molto venduto nei decenni successivi.

Il grande successo del CD fu dovuto a un’innovazione che a quei tempi era tutt’altro che scontata: il Compact Disc dava la possibilità di ascoltare fino a 80 minuti di musica e peraltro offriva una maggiore qualità di suono.

Il CD fu uno dei prodotti di punta anche degli anni ’90, finché non iniziò a farsi spazio nel mercato un nuovo strumento, il lettore MP3. La nuova invenzione fu graditissima perché prevedeva una funzionalità del tutto inedita: si trattava, infatti, di un lettore di musica digitale che offriva la riproduzione di molteplici tracce.

Spotify: musica a portata di “click”

I tempi sono visibilmente cambiati e ormai sembra strano anche solo il pensiero di essersi lasciati alle spalle le prime invenzioni che, al giorno d’oggi, non sono altro che lontani ricordi.

A prendere il posto dei dispositivi inventati negli scorsi decenni sono piattaforme digitali che consentono in modo semplice e rapido la riproduzione musicale.

Se da un lato sono innumerevoli i vantaggi offerti dalla tecnologia odierna, dall’altro non è raro che le innovazioni attuali vengano intese come un impedimento per i più giovani di godere della stessa esperienza d’ascolto che non tutti possono vantare di ricordare.

La piattaforma di Spotify – tra le più diffuse al mondo – è nata in Svezia nel 2008. Offre una vastissima gamma di brani da ascoltare ed è quotidianamente aggiornata. Uno dei più grandi meriti degli inventori è, infatti, l’impeccabile capacità di stare al passo con le frequenti pubblicazioni da parte degli artisti.

Spotify prevede due tipologie di utilizzo: la prima è gratis, mentre la seconda – conosciuta come “versione Premium” – è a pagamento.

Con la versione gratuita è possibile ascoltare una quantità di musica illimitata, ma è necessario fare costantemente i conti con le inserzioni pubblicitarie tra un brano e l’altro. Pagando invece una quota al mese è possibile godere di diversi vantaggi, a partire proprio dall’assenza di interruzioni pubblicitarie.

Spotify chiaramente non è l’unica piattaforma a disposizione degli ascoltatori, infatti a offrire la stessa tipologia di servizi sono per esempio anche Apple Music, iTunes e Amazon Music.

I vinili tornano di moda

Incredibile come anche a distanza di anni i dischi in vinile, che hanno rappresentato il primo strumento di diffusione musicale, siano di nuovo protagonisti del mercato attuale.

Dopo essere stati “dimenticati” nei primi anni del nuovo secolo, i vinili tornano di moda: sono numerosi, infatti, gli artisti che da tempo decidono di affiancare ai classici CD anche la versione in vinile dei loro nuovi lavori discografici.

Una tradizione che potremmo definire “immortale”  quella di appoggiare sul vinile la puntina del giradischi. Un’abitudine che ancora oggi alcuni desiderano tramandare nella speranza che gli scorsi decenni possano non solo rimanere impressi nella memoria di chi li ha vissuti, ma lasciare allo stesso modo un segno nelle menti di coloro che non hanno conosciuto una pagina di storia indelebile.

Fonte foto Pixabay