Diritti e doveri su internet, la parola ai giovani: “Credo che sia sbagliato porre dei limiti”

Diritti e doveri su internet, la parola ai giovani: “Credo che sia sbagliato porre dei limiti”

CATANIA – Internet, da 10 anni a questa parte, è entrato a gamba tesa nelle nostre vite, portandoci tanti benefici. Grazie a esso possiamo fare ricerche, risolvere dubbi e contattare amici che si trovano dall’altra parte del mondo. Ma come tutte le cose, vi è la parte “buona” e quella “cattiva“, per così dire. Infatti, con la rete web, oltre ai benefici, sono arrivate nuove forme di maltrattamento (cyberbullismo), le truffe si sono facilitate e, infine, le fakenews.

Da molto tempo sia in Italia sia nell’Unione Europea, si discute sulla necessità di legiferare su Internet, proprio per eliminare tutti i reati mascherati nella rete. Proprio nel 2015, in Italia, si è provato a creare una “Carta dei diritti e doveri su Internet“, che trattava argomenti quali: Diritto di accesso, con particolare riferimento al ruolo delle istituzioni nel ridurre il digital divide tecnologico, culturale ed economico; Neutralità della Rete, col quale viene ribadito il concetto della net neutrality secondo il quale ogni persona ha il diritto che i dati trasmessi e ricevuti siano trattati senza discriminazione alcuna.

Allora, dopo aver letto questa”Costituzione del web“, abbiamo chiesto ai principali fruitori di internet, gli adolescenti, se fossero a conoscenza di quest’ultima. Simone, 16 anni, ci ha detto: “Non sapevo esistesse, ma credo che sia sbagliato porre dei limiti. Internet è svago, libertà di parola. Non credo ci siano dei doveri da rispettare, se non evitare di ledere il prossimo“.

Alice, 15 anni invece ha dichiarato il contrario: “Sia ringraziato il cielo, una carta dei diritti e soprattutto dei doveri da rispettare è necessaria. Io esco da una storia di violenze sulla rete e non voglio che questo possa nuovamente accadere a me o a chi mi sta vicino. Credo, che la comunità internazionale debba fare di più per proteggere i cittadini“.

Poi, un professore, Alfio B. ci ha spiegato che: “Il vero problema di internet non sono i giovani, bensì gli adulti, che tramite i social e i blog diffondono notizie false e si accaniscono sulla prima persona che possa avere un’idea diversa dai loro schemi”.

Infine il docente ha concluso: “Internet ci ha semplificato la vita, ma ci ha resi più vulnerabili e cinici nei confronti della vita. Vivete la vita vera, non dietro uno schermo“. Poi, abbiamo fatto un sondaggio è abbiamo chiesto a 20 studenti quanti di loro fossero a conoscenza dei doveri del web.

Solamente 3 su 20 ne erano a conoscenza. Una percentuale troppo bassa, solo il 15%. Questi dati ci mostrano quanto lo Stato e le istituzioni scolastiche dovrebbero fare di più per diffondere l’idea di democrazia e leggi su internet. Sempre agli stessi abbiamo chiesto quanti di loro avessero, almeno una volta, usato internet in modo illecito. Il 25% ci ha risposto positivamente, dichiarando di non averlo fatto per offendere o ledere il prossimo.

Dunque c’è molto e ci sarà molto da fare, perché non c’è democrazia senza legge e rispetto.