Rigore sì o rigore no? Forse “sì”. Non si parla d’altro al termine della partita di Champions League di ieri sera che ha lasciato spazio e innumerevoli polemiche.
Poteva essere la seconda impresa in due giorni per le squadre italiane. Prima la grande rimonta della Roma sul Barcellona, poi quella della Juventus sul Real Madrid. Eppure, non è stato così e la grande rivincita del calcio italiano su quello spagnolo si è fermata. La partita eccezionale dei bianconeri è stata “sporcata” a 30 secondi dalla fine da un calcio di rigore concesso dall’arbitro Michael Oliver.
Una partita gestita in modo esemplare dalla Vecchia Signora contro i Galacticos, che di galattico e reale hanno avuto veramente poco, se non qualche occasione. La Zebra aveva ribaltato lo 0-3 subito all’andata, surclassando gli avversari in casa propria, al Santiago Bernabeu.
Al minuto 93, quando ormai sembrava certo che si sarebbe andato ai tempi supplementari, ecco l’episodio chiave. Il difensore bianconero Mehdi Benatia si appoggia sull’attaccante avversario, Lucas Vazquez, e lo atterra. Per il direttore di gara è calcio di rigore.
Penalty sì o penalty no? È proprio questo il grande dubbio. Riprese e fermo immagine hanno provato a chiarire il dubbio.
Guardando lo svolgimento dell’azione e a velocità reale, si vede come il centrale difensivo della Juventus intervenga appoggiandosi su Vazquez e colpendolo leggermente da dietro con il ginocchio. Eppure, da altre inquadrature e immagini, sembra che Benatia colpisca la palla cambiandone la traiettoria prima che l’avversario potesse stoppare la sfera o calciare direttamente a rete. Da aggiungere anche che l’intervento del difensore è scomposto. Forse, furbescamente, l’attaccante si lascia cadere. C’è anche da dire, però, che la posizione di Oliver non è delle migliori e che non ha chiesto assistenza alla terna arbitrale. Per lui, infatti nessun dubbio: fischietto in bocca e calcio di rigore. Nessuno, inoltre, ha rettificato la sua decisione.
Dall’altra parte, proprio la posizione non ottimale dell’arbitro, il leggero tocco di Benatia su Vazquez e il cambio di traiettoria della palla, possono lasciare diversi dubbi. Come li può lasciare l’idea di dare un rigore non del tutto nitido a 30 secondi dalla fine di una partita di grande importanza per entrambe le squadre.
Dubbi che, forse, non sarebbero stati chiariti neanche dal tanto richiesto VAR (Assistente Video Arbitro). In fin dei conti, seppur lieve, il contatto c’è e l’intervento è “azzardoso”. Difficilmente il direttore di gara avrebbe cambiato opinione.
Alla luce di questa analisi, quindi, si propenderebbe più nel dire che il “rigore c’era”.
Immagine Eurosport