Re delle promozioni, decisivo in Lega Pro: Catania, quando la punta giocava a casa tua

CATANIA – È ancora giovane, una potenziale punta su cui il Catania non ha mai creduto ma che, in carenza di attaccanti, sarebbe stato utile.

Vista la ricerca di Pietro Lo Monaco di una punta di spessore, con esperienza e soprattutto decisiva, ci viene in mente senza dubbio lui: di nome fa Alfredo, di cognome Donnarumma. Classe ’90 e titolare in B con la maglia della Salernitana. E no, non è parente dei portieri Donnarumma: lui ha la sua storia.

Perché il suo nome? Lui è cresciuto calcisticamente nel Catania, nell’U19 e poi nella Primavera, lasciando un buonissimo ricordo (cattivo per gli avversari affrontati) raggiungendo la fase finale del campionato primavera per due volte consecutive, nel 2008/09 e nel 2009/10. Le presenze, in totale, furono 47 e i goal 10, uno contro il Milan nella sfida degli ottavi di ritorno persa 3-1. Calciatore duttile, utile sia come prima e seconda punta, un ottimo attaccante che sfrutta la velocità, ha senso della posizione ed eccelle per fiuto del goal.

Donnarumma, dopo le ottime prestazioni con la Primavera, venne giustamente mandato a fare un po’ d’esperienza in Lega Pro ed il Catania lo girò in prestito al Gubbio. La sua fu un’ottima stagione: 25 presenze, 5 goal. Quando il ragazzo andava a segno, il Gubbio vinceva sempre. E quella squadra, alla guida di Vincenzo Torrente, arrivò prima nel Girone staccando tutti. Quindi, Donnarumma ottenne la promozione in Serie B, ma rientrò al Catania per la fine del prestito.

I rossazzurri lo tennero per la prima parte di stagione, ma non giocò neanche una partita con la maglia degli etnei. Allora, tra qualche saltuaria presenza in Primavera e delusione per non aver avuto una possibilità, andò a Lanciano, ancora una volta in Lega Pro. Quella volta, forse perché disputò poche partite, non lasciò il segno: 10 presenze, nessun goal. Ma quel Donnarumma fece comunque parte di quella squadra, allenata da Carmine Gautieri, che raggiunse la Serie B grazie ai playoff, battendo tra l’altro il Siracusa in semifinale ed il Trapani in finale.

Il sogno di giocare in Serie B però non venne realizzato neanche in quell’occasione ed il Catania, per la terza volta, lo mandò a giocare in prestito: destinazione Como. In Lombardia si presentò con una tripletta alla prima giornata, contro il San Marino. Per lui anche una doppietta, alla 26/a giornata, contro l’Alto Adige. Nel complesso, per la squadra non fu una grandissima stagione (dodicesimo posto) ma per lui fu quella decisiva: 29 presenze e 13 goal.

Donnarumma con la maglia del Catania

Le precedenti esperienze infatti bastarono a convincere il Cittadella, un anno dopo, ad acquistarlo a titolo definitivo: se lo lasci scappare una volta, poi la seconda e dopo anche la terza, alla quarta qualcuno che se lo prende c’è. Probabilmente, però, per Donnarumma ha giocato molto la categoria in cui si trovava il Catania, ovvero la Serie A. Quindi, per lui non ci fu spazio. Debuttò finalmente in Serie B, grazie alla fiducia data da Claudio Foscarini: 19 presenze e 3 goal, accompagnati anche da un assist. Una buona stagione. Anche nella cittadina in provincia di Padova, nelle tre sfide in cui andò a segno la sua squadra non perse. La sua stagione, comunque, fu caratterizzata anche da un infortunio che lo rese indisponibile per due mesi nella parte finale del girone d’andata. Con i granata ottenne la salvezza diretta con 45 punti. La prima stagione in B è alla lunga da promuovere.

Prima o poi, però, questo ragazzo doveva pur esplodere e lo fa con una splendida stagione tornando in Lega Pro come attaccante del Teramo. 35 presenze, 22 goal, 8 assist e promozione in B sul campo ottenuta a mani basse. Grandissima la sua stagione, dove mise a segno anche quattro doppiette. E quella stagione lui giocava con un certo Gianluca Lapadula, adesso al Milan: insieme furono la coppia più prolifica della Lega Pro, soprannominati “i gemelli del goal”. Poi il Teramo venne coinvolto nello scandalo calcioscommesse, così come il Catania, e restò in Lega Pro.

Infine, arriviamo a tempi più recenti: le ultime due stagioni giocate con la maglia della Salernitana, trovando finalmente la sua dimensione anche in B. Giocò tantissimo nel 2015/16: 41 presenze, 13 goal e 6 assist. Contribuì alla salvezza, grazie ai play-out, dei campani segnando un goal nel match d’andata vinto 4-1 a Lanciano. Quest’anno gode di una posizione di classifica più tranquilla e, dopo 16 presenze, Donnarumma ha realizzato 5 reti, l’ultima proprio nella vittoria all'”Arechi” contro il Perugia lo scorso 30 dicembre (segnò il momentaneo 2-0, gara terminata 2-1). È in serie positiva da due partite ma adesso i granata se lo coccolano e lo piazzano sempre titolare. E lui ripaga bene.

Il bilancio complessivo è molto roseo: Donnarumma ha segnato 40 goal in Lega Pro in più di 90 presenze e 21 in Serie B, finora, dopo 76 gettoni raccolti. Inoltre, ha ottenuto tre promozioni in cadetteria con Gubbio, Virtus Lanciano e Teramo. I numeri per un attaccante determinante, soprattutto in Lega Pro, ci sono tutti, anche se in realtà ci sono sempre stati ovunque Donnarumma abbia messo piede. Adesso ha 26 anni, si diverte e la B non la lascia più dopo averla sudata e meritatamente conquistata.

Insomma, è la storia di un ragazzo che ha avuto una cattiva sorte, al contrario ad esempio del suo compagno della Primavera Maks Barisic, rimasto a Catania. Forse, bastava soltanto un po’ più di pazienza e fiducia perché oggi, a Rigoli, un attaccante così prolifico sarebbe proprio servito.