Il Catania del Cholo Fonte foto: Prime Video
CATANIA – Mentre tra meno di un’ora si accenderanno i riflettori del Wanda Metropolitano di Madrid, dove l’Atletico di Simeone affronterà il Real Madrid, gli ex calciatori del Catania Izco, Spolli e Lodi hanno ripercorso a Prime Video l’esperienza dell’allenatore argentino nella piazza rossazzurra.
Neanche il tempo delle presentazioni che Simeone aveva in testa un obiettivo: centrare la salvezza. Infatti, come raccontato da Nicolas Spolli, queste sono state le prime parole del Cholo – spalleggiato dal Mono Burgos al gruppo: “Ragazzi non c’è niente da parlare, andiamo ad allenarci.La sua idea era quella di proporre un 4-2-3-1, ma dopo le prime partite si è passati al 4-4-2”.
Lodi nota delle analogie tra i 6 mesi a Catania e i primi anni a Madrid: “Faceva il nostro stesso gioco, vinceva di misura senza prendere gol. A lui non interessava giocare bene, la cosa importante era portare a casa il risultato”. Gruppo composto interamente da argentini? L’ultimo dei problemi come racconta il mago delle punizioni: “Ero arrivato da poco, Simeone parlava solo la sua lingua. Capivo qualcosa ma non tutto, a un certo punto il mister si ferma, mi guarda e mi dice: tranquillo Francesco, dopo parliamo io e te in italiano”.
Ancora colpito dalla personalità di Simeone è Mariano Izco, capitano di quella squadra che faceva tremare tutte le big del campionato: “Non aveva paura di nessuno. Ricordo un Catania-Sampdoria dove pioveva fortissimo, quella partita la vincemmo 1-0 grazie al gol di Llama. Dopo il vantaggio è partita la corsa del mister verso la curva, inarrestabile. Come fa a non motivarti una personalità così”.
Catania salvo che deve giocare l’ultima partita, per Simeone non ci sono dubbi: bisogna vincere e fare il record di punti. Ne parla Lodi: “Si ferma al centro del campo di Torre del Grifo per inculcarci l’importanza di andarci a prendere quei tre punti. Dopo essere andati sotto siamo riusciti a ribaltarla con Gomez all’ultimo secondo. Sono contento per quello che ha fatto, se lo merita”.
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