Il “mal di trasferta”, la difesa e i fedelissimi: cosa (ri)trova Lucarelli a Catania

Il “mal di trasferta”, la difesa e i fedelissimi: cosa (ri)trova Lucarelli a Catania

CATANIA – Il rossazzurro, oggi, è più sbiadito che mai. Su Catania il cielo è grigio, sul Catania anche: troppe le 5 sconfitte stagionali finora, così come sono troppo poche (di conseguenza) le 5 vittorie ottenute finora.

Un Catania, quello di mister Andrea Camplone, che non ha conosciuto mezze misure. Una squadra che ha preso troppi gol (19), di cui 18 solo in trasferta. Un dato che rabbrividisce, visto che i rossazzurri non hanno mai tenuto la porta inviolata fuori dal “Massimino”, mentre hanno ceduto a un solo gol della Virtus Francavilla davanti ai propri tifosi.

Il reparto in maggiore difficoltà è chiaramente la difesa, che non ha ancora trovato la giusta quadra per rendere proficue le reti realizzate dagli attaccanti etnei. Fin dalla prima giornata, sebbene il Catania abbia vinto 6-3 ad Avellino, questi problemi sono venuti fuori. Infatti, i siciliani subiscono la media di 3 reti a partita.

Un dato inesistente quando sulla panchina rossazzurra sedeva Cristiano Lucarelli, adesso nuovamente allenatore del Catania. O meglio, ampiamente proporzionato: gli etnei anche nel 2017/18 ha subito 18 reti in trasferta, ma in 18 partite di campionato, non in 6. E quel Catania vinse molte partite anche per 0-1, mentre oggi segnare anche 2 gol non è stato sufficiente per pareggiare o vincere il match (si vedano le sconfitte contro Monopoli e Ternana).

Il rendimento esterno dell’ex calciatore del Livorno è stato certamente il migliore degli ultimi anni per il Catania: 10 vittorie, 3 pareggi e 5 sconfitte. Impensabile, visto che anche nelle ormai lontane stagioni di Serie A i rossazzurri facevano fatica fuori dalle mura amiche.

Sarà sicuramente questa la prima gatta da pelare per mister Lucarelli: migliorare la retroguardia e iniziare a vincere anche in trasferta. Oggi, il Catania si trova al nono posto in classifica con 15 punti, lontano 8 punti dal Potenza primo in classifica.

Stasera il nuovo esordio del tecnico toscano davanti al suo “ritrovato” pubblico contro il Bisceglie: una gara da vincere a tutti i costi.

Un motto da tenere sempre in mente: vincere a tutti i costi. Perché se il Catania di mister Lucarelli non avesse toppato le gare chiave nel corso del campionato (un punto in 2 partite con Juve Stabia e Trapani in casa), o non avesse perso punti per strada (contro Sicula Leonzio, Reggina, Bisceglie, Monopoli e così via), probabilmente Lucarelli non sarebbe stato cacciato la stagione successiva. Anche perché, ai rossazzurri bastava ottenere 5 punti in più per superare il Lecce (vincitore con 74 punti, il Catania ne fece 70).

Ad oggi, è il miglior risultato ottenuto dagli etnei in Serie C: 49 punti nel 2015-16 (con un -10 da scontare), 47 nel 2016-17 e 65 la stagione scorsa. Perché, a differenza di queste stagioni menzionate, con mister Lucarelli il Catania aveva maggiore continuità: lo dimostrano le 11 gare vinte dalla 3/a alla 16/a giornata, di cui 5 fuori casa.

CHI RITROVA LUCARELLI – Cambia completamente la difesa: Matteo Pisseri è stato sostituito con Jacopo Furlan, dietro non ci sono più Luca Tedeschi e Ramzi Aya, ma Tommaso Silvestri e Moise Mbende. Laterali via Stefan Djordjevic e Daniel Semenzato, giocano Luca Calapai e Giovanni Pinto, con l’incognita Giovanni Marchese e la nuova leva Kevin Biondi.

Ci sono ancora i fedelissimi Rosario Bucolo, Marco Biagianti, Francesco Lodi e Andrea Mazzarani a centrocampo: quest’ultimo si è ripreso la piazza rossazzurra grazie al suo buon avvio di stagione con 4 reti all’attivo. Quest’anno si sono aggiunti Nana Welbeck e Jacopo Dall’Oglio. Via Kalifa Manneh e Andrea Russotto.

In attacco si spera nella rinascita di Davis Curiale, autore di 15 gol nella stagione con Lucarelli allenatore. C’è Matteo Di Piazza (autore dell’1-1 in Lecce-Catania datato 2018) al posto di Francesco Ripa. Come esterni, è andato via Andrea Di Grazia ed è stato preso Davide Di Molfetta. C’è anche un Vincenzo Sarno in più negli schemi di oggi, calciatore ancora acciaccato da qualche infortunio ma in ripresa.

IL MODULO – Cristiano Lucarelli ha alternato più volte il 3-5-2 al 4-3-3. Sarà un Catania da sperimentare, visto che quest’anno ha giocato 11 partite su 12 con il 4-3-3 e una sola volta ha provato la difesa a 3 (nella trasferta persa 4-2 a Monopoli): in quell’occasione, giocarono Mbende, Andrea Esposito e Silvestri, con Pinto e Calapai esterni alti. Già da stasera potrebbero esserci grosse novità: il 3-5-2 immediato, con Marco Biagianti a porre rimedio all’emergenza difensiva.

Va sottolineato, infine, come Lucarelli abbia firmato un contratto per giugno 2021: il Catania, infatti, ha ingaggiato nuovamente il tecnico alla condizione di un progetto non a breve termine. Insomma, nessun traghettatore.

Immagine di repertorio