CATANIA – Il Giro è passato, non senza qualche intoppo.
Se da una parte gli automobilisti si sono lamentati per le strade chiuse al traffico e i conseguenti rallentamenti alla circonvallazione, dall’altra un gruppo di manifestanti, tenuto d’occhio dagli agenti della Polizia di Stato in tenuta antisommossa, ha espresso il suo dissenso contro la gara “amica” di Israele.
La protesta nasce in seguito alla storica decisione dell’organizzazione di far partire la celebre manifestazione dal Medio Oriente, con tappa inaugurale a Gerusalemme e altre 2 frazioni di gara in territorio israeliano. Una scelta che per molti non ha tenuto conto delle condizioni della popolazione palestinese, vittima nelle ultime settimane di sanguinose repressioni.
Ma gli intoppi non hanno riguardato solo l’aspetto politico dell’evento.
A causare qualche lamentela anche la mancanza di controllo e transenne lungo la prima parte del percorso in via Etnea dove, subito dopo il passaggio dei ciclisti, gli spettatori si sono immediatamente riversati in strada, intralciando il cammino delle ammiraglie al seguito degli atleti. Disorganizzazione sì, ma anche cattiva condotta di quanti hanno assistito alla partenza della quarta tappa dal capoluogo etneo.
Problemi anche per la metropolitana di Catania, in particolare per la stazione Stesicoro, presa letteralmente d’assalto una volta conclusa la manifestazione: lunghe code ai tornelli (che in più di un’occasione si sono bloccati), difficoltà a smaltire il traffico degli utenti in arrivo e in partenza, e carrozze piene fino all’eccesso. Anche in questo caso, però, la nota dolente è rappresentata dall’impazienza del pubblico che, pur di non dover aspettare qualche minuto per la corsa successiva, ha preferito ammassarsi nei vagoni già pieni, catapultandosi all’interno persino mentre le porte della metro si chiudevano.
Nonostante le note negative a margine, gli atleti hanno potuto godere del caloroso abbraccio di Catania e del clima di festa che ha coinvolto grandi e piccoli.
Catania ha superato la prova Giro d’Italia o è in odore di bocciatura?
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