CATANIA – Come in una sofisticatissima console per Dj, il Catania prova ad alzare il livello delle prestazioni stagionali che, a parte il cammino che ha portato alla vittoria della Coppa Italia Serie C, si sono rivelate al di sotto delle aspettative.
Il problema principale di questo mixer rossazzurro sembra essere uno, quasi come un difetto di fabbrica. Di vari tasti disponibili, la vittoria si attiva ad intermittenza e occupa un piccolissimo spazio sul libretto delle istruzioni.
Sudditanza psicologica? Disattenzione? Poca partecipazione alla causa? Tantissime le domande che si sono fatte spazio negli ultimi mesi trovando quasi sempre risposte incomplete e prive di soluzioni.
Se rinunciare è una parola non adatta all’ambiente, fame di rivalsa potrebbe costituirebbe un concetto su cui lavorare nel breve periodo, anche in occasione del derby di domenica alle 20,45 contro il Messina al Massimino.
Eccellente, come sempre, la risposta del pubblico al comunicato di inizio settimana da parte del vicepresidente Vincenzo Grella che invitava a riempire lo stadio per provare a scacciare la crisi una volte per tutte.
Sembra che Zeoli, come i suoi predecessori nell’arco di questa annata, non abbia ricevuto nessun beneficio da una panchina su cui gettare le basi per la propria carriera. Squadra che, dunque, è risultata insufficiente sotto il piano mentale e tattico con l’aggravante di non avere alternative valide.
Il rapporto con il Catania FC di quest’anno è riassumibile come una visita dal dentista, se si è tranquilli il dolore passa in secondo piano altrimenti bisogna optare per l’anestesia… e di momenti anestetizzanti se ne sono visti tanti.
Da settimane viene messo in evidenza il concetto di mancata verticalizzazione, difficilmente cercata. Figurano vari attaccanti che hanno lottato spesso con degli acciacchi fisici che ne hanno limitato la brillantezza durante le partite, offensivamente non sono presenti calciatori in grado di attaccare lo spazio e liberare l’inserimento degli altri compagni di squadra.
La domanda che in molti si pongono fa riferimento alla gara contro il Padova, terminata 4-2 per la squadra di mister Zeoli: è stato soltanto un fuoco di paglia o questi ragazzi sono molto bravi nelle partite secche? Lo vedremo tra due giorni, perché la sfida contro i giallorossi trasuda storia e rivalsa marcata liotru per l’esito della gara d’andata.
Inutile, al di là di ogni possibile e immaginabile ricostruzione dei fatti, piangersi addosso. Chiudere la stagione al meglio dovrebbe essere l’obiettivo da prefissare fino al 27 aprile. Lo merita la marea di tifosi che ha visto la propria squadra alzare una coppa senza il loro calore.
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