CATANIA – È morto oggi a Roma Sinisa Mihajlovic: aveva solo 53 anni.
Negli ultimi giorni le sue condizioni erano peggiorate e oggi è giunta la tragica notizia. Ricordato per una carriera di altissimo livello, sia da calciatore sia da allenatore, Mihajlovic è stato sconfitto da una grave forma di leucemia contro cui combatteva da tre anni.
In Italia è noto per aver giocato per Roma, Sampdoria, Lazio e Inter. Ha allenato, invece, Bologna, Fiorentina, Sampdoria, Milan e Torino.
Colui che ha rappresentato un vero e proprio idolo per gli appassionati di calcio, ha lasciato un segno indelebile nel cuore dei tifosi rossazzurri: è stato l’allenatore del Calcio Catania nella stagione 2009-2010.
La scoperta della malattia
È luglio 2019 quando Mihajlovic, durante una vacanza in Sardegna, ha avvertito un dolore all’adduttore: in un primo momento si pensava che la colpa fosse da attribuire agli intensi allenamenti di padel a cui si era sottoposto, ma i controlli effettuati successivamente hanno smentito questo sospetto.
I medici di Bologna hanno insistito affinché facesse degli approfondimenti, gli stessi sulla base dei quali – a distanza di poco – gli sarebbe stata diagnosticata la leucemia.
Tuttavia durante questi anni di malattia, Sinisa Mihajlovic non si è arreso: si è sottoposto a tre ricoveri, a tre cicli di chemio e a un trapianto. Lascia la moglie Arianna e 5 figli, una delle quali gli aveva da poco dato una nipotina.
La determinazione che lo ha sempre contraddistinto purtroppo non si è rivelata sufficiente per avere la meglio sulla leucemia, ma gli ha consentito di vivere per sempre nel ricordo di chi ha sognato grazie al suo talento e alla sua professionalità.
Il cordoglio del Catania SSD
Anche il Catania SSD ricorda Mihajlović e soprattutto il miracolo della salvezza di cui è stato artefice.
Questa la nota ufficiale: “Siniša Mihajlović non è più con noi ma sarà sempre in noi, che ameremo ancora e per tutto il tempo del ricordo e della vita il suo esempio di smisurato coraggio, profonda umanità, sano entusiasmo, puro amore per il calcio“.
“Giunse a Catania – si legge sulla pagina ufficiale del club rossazzurro – nel dicembre 2009, a lui si chiedeva un’impresa: risollevare le sorti dell’ultima in classifica, della più seria candidata alla retrocessione“.
“E fu ‘Miracolovic‘: salvezza anticipata ed esaltanti vittorie, sul campo della Juventus e all’Olimpico contro la Lazio, poi il 12 marzo 2010 in rimonta sotto la pioggia contro l’Inter del Triplete e nel derby col Palermo. Il suo carisma era la prima forza di quel Catania“.
“Catania ti amerà ancora, mister, e noi ti ringrazieremo sempre per aver vissuto momenti epici“.
“Catania SSD porge sincere condoglianze alla famiglia Mihajlović e rende noto di aver richiesto l’autorizzazione ad apporre il lutto al braccio sulle maglie dei calciatori della prima squadra e ad osservare un minuto di raccoglimento prima del fischio d’inizio di Catania-Trapani, per ricordare un grande uomo e allenatore nello stadio in cui è stato protagonista“.