CATANIA – Dopo l’ubriacatura Supercoppa, euforia da parte e ritorno sulla terra. La Final Eight l’obiettivo scudetto con i rossazzurri inebriati dal vortice del successo e della gloria. Gloria che deve spingere la macchina Domusbet Catania oltre l’ostacolo Lazio, il primo, della lotteria tricolore.
Quarti di finale da superare per continuare a sognare il doppio obiettivo dopo aver portato a casa un trofeo che mancava dal 2009.
Chiamata particolare per il gruppo, ritrovando l’essere letale della squadra trita sassi in campionato. Della Negra stavolta per non alterare gli equilibri lascia fuori l’uomo Golden Madjer per ritrovare l’esplosività di Gabriel e ritrovare spinta anche dal gruppo italiano o marca etnea decisivo e perfetto per tutta la stagione.
Del Mestre, Gabriel, Antonio, Corosiniti e Belchior quindi le scelte iniziali di Della Negra contro una Lazio apparsa tosta e capace di tutto con ottime individualità come Carotenuto, Spaccarotella, Rui Mota e Bernardo ex Domusbet.
La sete di riscatto e la voglia, passa tutto questo nel sinistro di Gabriel che buca Costa sul suo palo consegnando la prima gioia. Risposta perfetta per Gabriel: al professionista, al giocatore unico, escluso ieri ed oggi perfetto in tutto. Perfetto come il gioco e le trame degli etnei. Perfetti ancora come la botta secca, precisa, e tesa di Palazzolo, sotto lo sguardo del Ct Agostini, messaggi di forza e messaggi azzurri ma soprattutto 2-0 Catania.
Al minuto sei il fallo su Belchior è netto e il portoghese da ottima posizione però trova i guantoni di Costa che evita il tris. Stessa situazione ancora con Belchior incontenibile nell’uno contro uno ma ancora una volta Nuno sfortunato, fermato solo dal palo. Dove non c’è il palo, c’è ancora Costa che chiude su Corosiniti, ma nulla può sulla magia di Zurlo che disegna un pallonetto perfetto che uccella il portiere laziale consegnando il tris Domusbet Catania. Sul 3-0 Catania concede in maniera superficiale due liberi-penalty ma se nel primo Paterniti è super non può nulla sulla rete del break 3-1 di Carotenuto.
Gara tortuosa e resa antipatica da un atteggiamento leggero da parte della Domusbet: così ad inizio terzo tempo la doccia fredda firmata Bernardo, rovesciata perfetta e rete del 3-2 e un minuto dopo il pareggio laziale che lascia tutti spiazzati. Riesce tutto alla Lazio con lo svizzero Bodel che trova il 4-3 mentre la botta di Corosiniti centra il palo interno ed esce. A tre dalla fine poi succede di tutto: Del Mestre arriva sulla botta del portiere Costa e dopo pochi secondi palo pieno della Lazio. Sulla ripartenza rigore procurato da provvidenza Antonio e trasformato dallo spagnolo. Sul 4-4 botta e risposta che porta solo al sorprendente supplementare. I rigori sono una lotteria e la Lazio centra il bingo quando al terzo e decisivo penalty Belchior spedisce alle stelle il sogno tricolore ancora una volta infranto, ma ancora una volta con mille dubbi rossazzurri di una partita prima vinta e poi inspiegabilmente persa.
Le delusioni però non finiscono, infatti arriva puntuale la sconfitta anche contro la nemica di sempre: Milano.
Certo, ricominciare dopo lo schiaffo, è roba difficile, soprattutto perché la classifica finale dei piazzamenti conta ma fino ad un certo punto.
Le scelte contano poco stavolta, figlie di un turnover fisiologico per la regola degli extracomunitari in campo. Stavolta rimaneva fuori Belchior mentre Gabriel e Madjer guadagnavano campo.
Inizio frizzante con quattro minuti all’insegna di tre reti. Parte bene Milano con la rete dalla distanza di Ceriani che sorprende Paterniti, partito titolare. Rossazzurri che provavano subito a rispondere e così Fred riuesce a battere Chiodi da posizione defilata. Al minuto quattro generoso rigore concesso a Milano, Palazzolo sull’intervento prende la palla e non il piede: Agosta sigla il 2-1.
Meno nervosa Milano che sorniona ed efficace mette dentro il libero del 3-1 con Gibin. Il nervosismo catanese invece è amplificato dal clamoroso errore sotto porta di Zurlo che centrava il palo a tre dalla fine della prima frazione. Totalmente svuotati gli uomini di Della Negra che continuavano ad andare sotto, con Leo Martins che sfruttava l’errore di Palazzolo e siglava il poker Milano.
Nella ripresa scossa Domusbet Catania, piglio e applicazione maggiore; ma soprattutto gol. Doppietta per Zurlo che prima trasforma un rigore e poi batte il portiere lombardo da ottima posizione. Rossazzurri che pressano ma sprecano anche tanto sotto porta con Gabriel e Platania. A due dalla fine il secondo interruttore off amplificato dagli errori arbitrali. Così Milano ne approfitta mettendo a segno prima il 5-3 e poi il 6-3 con Eudin.
Nel terzo e decisivo tempo ancora blackout totale sia da parte arbitrale che da parte di una Domusbet Catania nervosa ed impacciata. Nessuna rimonta stavolta ma anzi un altro uno-due di Milano nel finale che chiude sul mortificante 8-3 la prima finale di consolazione con ennesima delusione.
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