“Deve stare zitto, quando vincemmo guardava”, “Tu parli sempre”: scontro Cutrufo-Lo Monaco, derby infuocato

CATANIA – Anno dopo anno, derby dopo derby: CataniaSiracusa è già avvincente prima ancora di iniziare. Un confronto che, tuttavia, riesce ad accendersi con polemiche provenienti dai piani alti: sia da una parte, sia dall’altra.

In questi ultimi giorni, infatti, c’è stato uno dei più classici, e forse prevedibili, battibecchi tra il presidente del Siracusa, Gaetano Cutrufo, e l’amministratore delegato del Catania, Pietro Lo Monaco: a rilasciare per primo delle dichiarazioni è stato il patron aretuseo, che dopo il 3-0 contro il Monopoli è fiducioso per la partita di domenica al “Massimino”.

L’ultima vittoria casalinga è stata particolarmente apprezzata, definita da Cutrufo “una delle migliori di tutta la stagione”. Oltre a consolidare la quarta posizione in classifica, il presidente dei siciliani non intende abbassare la guardia, proprio perché sabato ci sarà il Catania da affrontare. La frase emblematica: “Voglio vincere al ‘Massimino’, con un gol decisivo di Tino Parisi“.

Quest’ultimo, cresciuto nelle giovanili del Catania ma di origini siracusane, ha trovato il suo equilibrio nel club aretuseo rispetto alle prestazioni in rossazzurro. Lo Monaco, non ha aspettato per replicare, dando quasi del chiacchierone a Cutrufo (“quando gioca contro di noi parla sempre”): ha scavato a fondo sulla situazione legata a Parisi, che secondo l’ad etneo sarebbe stato il protagonista principale di uno dei derby giocati lo scorso anno, precisamente quello perso dal Catania al “De Simone” per 1-0. “Giocava con noi e indirettamente permise agli azzurri di vincere – ha detto Lo Monaco -, auguro agli aretusei di affondare i colpi giusti. Ma le gare durano 90 minuti e vedremo come andrà”.

Botta, contro botta e adesso risposta, forse definitiva (o forse no) di Gaetano Cutrufo. che non le ha certo mandate a dire. Questo il comunicato ufficiale apparso sul sito ufficiale della società, che riporta quanto segue:

Chi non riesce a stare zitto, evidentemente, è Lo Monaco, che come sempre non perde occasione per usare toni sferzanti e sgradevoli e questa volta anche sconclusionati. La mia colpa secondo lui sarebbe quella di aver osato dire che voglio vincere il derby con il Catania. Ma guarda un po’ che ho combinato. Un presidente che dice che vuole vincere. Alle cadute di stile del dirigente del Catania siamo abituati. Però come spesso capita, obnubilato, non ricorda bene le cose. Non è stato Parisi a favorire il Siracusa e forse neanche Bergamelli che, incantato da un gesto tecnico formidabile di Scardina, si è limitato a guardare la scena. Il traversone e Scardina in mezzo a tre avversari che colpisce di testa. Forse adesso ricorda meglio. Mettere nel mirino un ragazzo, di 23 anni, che il Catania ha deciso di svincolare, del che non li ringrazieremo mai abbastanza, e che il prossimo anno giocherà in serie B, lui di sicuro, non mi sembra un gesto da grande dirigente, tutt’altro. Mi auguro che segni Parisi? Sì lo confermo. Perché è un ragazzo d’oro, che non meritava un simile trattamento e che merita invece una sua piccola e personale rivincita. E magari ne facciamo 2 e un altro lo sigla Calil. Chi può dirlo? Infine, a differenza di altri, io non attacco i giornalisti per i quali ho grande rispetto. E continuerò a non farlo. Mi limito soltanto a dire che usare espressioni come ‘sferrare attacchi’, ‘infiammare il derby’, ‘propositi bellicosi’ e ‘provocazioni’ solo perché ho detto che voglio vincere una partita, e ripeto io voglio sempre vincere ogni partita, mi pare francamente eccessivo. E questo sì diventa una ‘provocazione’, un ‘proposito bellicoso’. Così si ‘sferrano attacchi’. Così si ‘infiamma il derby’, aggiungo, inutilmente”.

Oltre al fattore dirigenziale, tuttavia, c’è da gestire quello sul campo: le energie, le forze mentali, la voglia di prendersi i tre punti. Il Catania soprattutto è obbligato a vincere dopo il 5-0 di Monopoli, e la giornata di riposo effettuata, per cercare di recuperare punti sulla capolista Lecce e allontanare il Trapani, attualmente terzo. D’altra parte, però, è anche vero che un successo del Siracusa cambierebbe le carte in tavola per l’accesso ai play off. In merito a ciò, sono intervenuti i tecnici delle due squadre: in ordine di tempo, Paolo Bianco del Siracusa e Cristiano Lucarelli del Catania.

Il mister azzurro, nel post partita della gara contro il Monopoli, ha dichiarato di avere a che fare con un Catania più agguerrito che mai, con le pile cariche a seguito del turno di riposo. Quello che Bianco ha promesso ai tifosi, ovviamente, è che l’impegno non mancherà e il Siracusa proverà a regalare una soddisfazione ai propri sostenitori.

Dall’altra, Lucarelli, che rischiava l’esonero, è ancora sulla panchina del Catania e chiede aiuto proprio al pubblico etneo: “L’avversario deve venire allo stadio avendo timore dei nostri sostenitori. Sabato ci sarà da soffrire soprattutto all’inizio della gara. Il Siracusa è più forte dello scorso anno. Detto questo, sabato c’è da vincere, riconoscendo i meriti della squadra aretusea. Modulo avversario? 3-5-1-1, potrebbero schierarsi a specchio come fanno spesso gli avversari al ‘Massimino’. Saranno importanti i primi 15 minuti ma quello che chiedo ai nostri tifosi è il sostegno fino al triplice fischio dell’arbitro e non a partita in corso se in un momento del match le cose non dovessero andare bene per noi”.

Insomma, è bene parlare di un avvicinamento “al veleno” di questo Catania-Siracusa, che certamente risulterà decisivo per ambo le compagini. Appuntamento sabato alle 16,30, chissà chi l’avrà vinta.