Corsa folle, spirito guerriero: Catania, che Baldanzeddu sia il jolly?

Corsa folle, spirito guerriero: Catania, che Baldanzeddu sia il jolly?

CATANIA – Esperienza in cadetteria, la voglia di rilanciarsi ed una duttilità importante per stupire Catania: Ivano Baldanzeddu è pronto per la sua nuova sfida.

Ieri l’ufficialità del calciatore sardo in rossazzurro, dal Venezia con la formula del prestito: lui voleva Catania per rilanciarsi e questa potrebbe essere l’occasione giusta per ritrovare sé stesso.

Era il 15 settembre 2014 quando Baldanzeddu vide la sua carriera ad un bivio: uno scontro con Valerio Di Cesare, al Brescia, in un match tra Entella e Brescia che gli costò un anno di stop per un grave problema al ginocchio. “Lesione multilegamentosa al ginocchio destro (crociato anteriore, crociato posteriore, collaterale interno) suscettibile di plastica chirurgica. Dovrà subire due interventi. Prognosi 12 mesi”, questa la sentenza che distrusse emotivamente il giocatore.

Allenamenti duri, recupero e forza di volontà però gli hanno permesso di tornare a calpestare nuovamente l’erba dei campi di calcio: a credere in lui è stato il Latina, che lo ha portato in B nel 2015/16 ma le operazioni di recupero si prolungarono. Baldanzeddu allora ha cercato, quest’estate, di trovare una squadra che gli fornisse lo spazio necessario per rilanciarsi ed è finito al Venezia, inizialmente di Favarin, tecnico che ha voluto fortemente il calciatore, e poi di Inzaghi. Con quest’ultimo, l’ex Entella non ha trovato tantissimo spazio ma nonostante ciò è riuscito a fornire alcuni spunti tattici durante i match giocati.

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Infatti, Baldanzeddu è un terzino destro molto duttile che fornisce diverse soluzioni anche in attacco: come prima cosa, bisogna parlare del suo ruolo principale nell’undici di Rigoli. Posizionandosi sulla fascia destra, libererebbe Di Cecco che potrebbe recuperare il suo posto da centrocampista in un ipotetico ventaglio a 5 uomini, contando la difesa a 3.

I punti forti di Baldanzeddu sono la rapidità nel passare dalla fase difensiva a quella offensiva e l’abilità di fornire palloni interessanti ai compagni in attacco, con cross insidiosi dalla trequarti. Al Venezia dialogava bene con Fabris, Bentivoglio e Pederzoli, che gli fornivano importanti spazi per essere serviti. Sa giocare con entrambi i piedi e di prima, dando la possibilità di accelerare l’azione. Sfrutta tutta la fascia, spendendo diverse energie: il suo lavoro tipo è quello di aiutare il reparto offensivo con cross e passaggi filtranti, accompagnati anche da qualche rapida discesa, per poi tornare in difesa e bloccare l’avversario. Spesso riesce a recuperare palla e far ripartire l’azione.

Nelle sue esperienze in B, Baldanzeddu ha imparato anche a muoversi per intercettare palla: mette molte volte il piedone per non farsi superare da sfera e avversario. Attenzione però ai contrasti, dove non le manda a dire. Il suo piede preferito è il destro ma con il mancino è bravo e lucido nel servire di prima i compagni. In fase d’attacco è solito anche alle sovrapposizioni.

Interessante capire anche come si comporta il calciatore in fase di non possesso: sempre in posizione, tiene a distanza il marcatore principale per arrivare eventualmente anche su un altro avversario in quel momento scoperto. Su questo punto di vista, Baldanzeddu può considerarsi un jolly. Pecca un po’ nei duelli aerei. In fase di transizione, sia offensiva che difensiva, suda sette camicie.

Se troverà la continuità e la condizione adatta per poter contribuire a fornire palloni importanti per centrocampo e attacco, assieme ad una solidità difensiva fondamentale, potremo considerare Ivano Baldanzeddu come gran colpo di gennaio.

Certo, il reparto difensivo del Catania non è niente male con Marchese, Bergamelli, Gil e Baldanzeddu: c’è la sensazione che, con questi calciatori, Rigoli non possa proprio sbagliare.