Ciccio Famoso, richiesta d’indagine di Pecoraro scuote l’ambiente Catania

Ciccio Famoso, richiesta d’indagine di Pecoraro scuote l’ambiente Catania

CATANIA – Era sì un pregiudicato ma a tutta Catania questo, forse, non è passato nemmeno nella camera più remota del cervello alla notizia della sua scomparsa: stiamo parlando ancora una volta di Ciccio Famoso, storico capo ultras rossazzurro morto lo scorso febbraio.

Oltre al murales di cui vi abbiamo parlato ieri, in tarda serata è arrivata una notizia che ha mandato su tutte le furie l’ambiente catanese ed è giunta direttamente dal procuratore della Federazione Italiana Giuoco Calcio, Giuseppe Pecoraro. 

Ciò che è stato criticato dal procuratore è stato il minuto di silenzio osservato in onore di Famoso prima dell’inizio di Catania-Matera di lunedì 7 febbraio. Un minuto di raccoglimento chiesto e voluto direttamente dal Catania che ha ritenuto opportuno ricordare con un piccolo gesto il tifoso rossazzurro, fondatore della Falange d’Assalto.

“Abbiamo appreso dalla Questura di Catania che durante il match del 7 febbraio, Catania-Matera, è stato dato minuto raccoglimento in memoria di Ciccio Famoso, noto pregiudicato e ultras – dice Pecoraro davanti ad Angelo Attaguile, segretario della commissione antimafia -. È stata la società ad aver chiesto un minuto di raccoglimento e nel maxischermo è stata ricordata la figura di Ciccio Famoso: è un fatto per me grave. Il procedimento è aperto e riguarda il tesserato che ha chiesto l’autorizzazione: il presidente della Lega Pro non ne sapeva nulla. Chi l’ha chiesta, sono certo che sapesse chi fosse Ciccio Famoso”.

L’ira di Pietro Lo Monaco non ha osato rimanere nascosta: l’amministratore delegato, infatti, ha rilasciato delle dichiarazioni a ItaSportPress mostrando tutto il suo disappunto per quest’indagine aperta dalla Figc. “Noi abbiamo reso omaggio a un nostro storico tifoso che è venuto a mancare. È indegno aprire un procedimento per questo, mi sa di caccia alle streghe. Ciccio Famoso per noi era un tifoso che per 50 anni ha sostenuto i colori rossazzurri in casa e fuori. È stato un gesto umanitario nei confronti di un ultras far osservare un minuto di silenzio e non ci vedo nulla di così grave. Non ero a conoscenza della sue condanne penali e non lo pensavo minimamente” ha detto, raccontando anche che il procuratore Pecoraro ha già sentito la società rossazzurra.

È la volta, dunque, di Angelo Attaguile, presidente del comitato Sport e Mafia, segretario della commissione antimafia e anche ex presidente del Catania dal 1987 al 1990, che ha rasserenato i tifosi rossazzurri e la società, affermando che non ci saranno penalità per la squadra. Un super tifoso innamorato del nostro Catania, che ho conosciuto durante la presidenza del club etneo, persona che dedicava tanto entusiasmo ai colori rossazzurri”. Inoltre, Attaguile ha dichiarato di aver già parlato con il procuratore Pecoraro: “L’eventuale responsabilità sarebbe personale, quindi esclusivamente a carico del dirigente della Lega Pro che ha autorizzato il minuto di silenzio”.

Nella giornata di ieri, però, i tifosi ne hanno dette di tutti i colori sui social, parlando di mancanza di rispetto per un vero sostenitore del Catania che, al di là di essere ultrà o pregiudicato, quel giorno è stato ricordato come una bandiera rossazzurra.