Catania, ritrova il feeling con la vittoria per evitare guai seri

CATANIA – Domani il ritorno allo stadio Massimino. Qui i rossoazzurri sono riusciti a produrre risultati finora, a parte qualche eccezione. Ed è proprio l’effetto Massimino che può determinare un rilancio del Catania in classifica.

Contro un Frosinone che continua a stupire, servirà una performance decisamente all’altezza sotto tutti i punti di vista. La conquista dei tre punti è imprescindibile perché il terz’ultimo posto è un dato di fatto e, a questo punto, assume un’importanza ancora maggiore sfruttare il fattore casalingo. Concentrando le proprie attenzioni sull’obiettivo primario, che adesso si chiama salvezza. Inutile pensare ad altro se non si tiene conto dell’esistenza concreta del rischio di retrocedere. In questo momento bisogna guardare in faccia la realtà, con la consapevolezza che vanno conquistati nel minor tempo possibile i punti necessari per abbandonare la zona infernale della classifica.

Poi, se ci sarà il tempo per sperare ancora in una risalita, si vedrà. Ora più che mai serve una mentalità “da salvezza” per risollevarsi. Mister Marcolin dovrebbe variare qualcosa sul piano tattico. Soprattutto in considerazione del fatto che non ci sarà il bomber Calaiò. Per l’attaccante un risentimento muscolare in allenamento che lo costringerà probabilmente a saltare anche l’impegno della prossima settimana. Massima fiducia in Maniero al centro dell’attacco, si riparte dalla voglia spasmodica dell’attaccante di ritrovare la via del gol. Ma dovrà essere l’intero complesso di squadra a fornire risposte adeguate. Riacquisendo il feeling con la voglia di vittoria.  

A> Pescara domenica scorsa una sconfitta inattesa. Era atteso un Catania agguerrito, determinato, motivato a vincere. Invece si sono rivisti i rossoazzurri della prima parte del campionato in versione fotocopia. Lenti, prevedibili, macchinosi, poco agguerriti, scarsamente lucidi in zona gol e poco propensi a macinare gioco. Solo uno sterile possesso palla, aumentato a seguito dell’espulsione di Pasquato. Un episodio che si sarebbe potuto rivelare decisivo per le sorti dell’incontro. Invece il Pescara è riuscito a sopperire all’inferiorità numerica garantendo fino alla fine compattezza, equilibrio, corsa e voglia di gettare il cuore oltre l’ostacolo per vincere.

Una vittoria concretizzatasi con merito in pieno recupero. Ha vinto la squadra più generosa e “affamata” al cospetto di un avversario abbastanza rinunciatario.