Catania, puntare sui giovani è diventata una piacevole necessità

CATANIA – Si critica spesso il calcio italiano per l’incapacità di puntare sui giovani nell’ottica di un suo rilancio. Frequentemente ci si chiede come mai, nonostante un Centro Sportivo all’avanguardia come Torre del Grifo Village e la dotazione di strutture notevoli per il settore giovanile, nella Prima Squadra del Catania pochi ragazzi siano riusciti a ritagliarsi uno spazio. In tanti anni di Serie A qualcuno ha esordito con la maglia del Catania, ma solo in condizioni particolari (gare di fine campionato o partite di Coppa Italia con esito ormai segnato). Forse perché in Italia c’è una cultura radicata nel raggiungimento del risultato a tutti i costi attraverso una politica che vede il calciatore esperto fornire maggiori garanzie in tale prospettiva.

Sta di fatto che il club rossoazzurro ha preferito, soprattutto, far maturare i propri ragazzi cedendoli in prestito nelle categorie inferiori. In questa prima fase della stagione il Catania si è trovato a fare i conti con una raffica d’infortuni che ha costretto Sannino a dare spazio a chi, sulla carta, difficilmente si sarebbe ritagliato uno spazio tra i titolari. Situazione di comprensibile emergenza, ma che ha consentito a qualche giovane elemento di mettersi in mostra. Basti pensare a Sergio Garufi, ma soprattutto a gente come Tino Parisi, Filip Jankovic e Gonzalo Escalante. Tutti ragazzi volenterosi, che non hanno mai lesinato sforzi quando sono stati chiamati in causa, giocando anche con una certa personalità.

Garufi è stato sfortunato protagonista dell’episodio che ha permesso al Crotone di pareggiare su rigore negli istanti finali del match disputato contro il Catania allo “Scida”. In successive occasioni, pur giostrando in un ruolo inedito (terzino destro), si è disimpegnato discretamente. Parisi, invece, ha totalizzato finora solamente due gettoni fornendo comunque un valido contributo sia in chiave difensiva che di spinta sull’out destro del campo.

Poi un infortunio lo ha costretto a rimanere fermo ai box. Jankovic, invece, è stato prelevato dal Parma nella sessione estiva del calciomercato. Già nel suo esordio a Crotone aveva lasciato intuire di possedere intelligenza tattica e colpi interessanti. Al cospetto del Pescara ha regalato un assist al bacio per Calaiò, a sua volta autore del gol decisivo ai fini della vittoria. Cinque presenze per lui.

Ancora meglio ha fatto, e sta facendo, Escalante. L’argentino è diventato addirittura un elemento inamovibile nello scacchiere tattico di Sannino. Rientrando Almiron, probabilmente, il tecnico di Ottaviano proverà a dare progressivamente spazio al centrocampista ex Bari. Intanto, però, Escalante ha dato risposte eccellenti sul campo per visione di gioco, dinamismo, personalità e voglia di fare. E’ anche andato a segno partecipando al festival del gol nella partita Catania-Entella. In Sicilia sta trovando una certa continuità, seguendo fedelmente le direttive di Sannino.

La strada, però, è ancora lunga. Escalante, come gli altri giovani rossoazzurri, dimostra di essere utile alla causa ma deve confermare giorno dopo giorno i suoi progressi per non bruciare il talento di cui dispone. Vedremo se in futuro il Catania farà sempre più ricorso alla linea verde. Meglio ancora con giocatori espressamente del proprio vivaio, catanesi in primis. Conformandosi alla modernità del calcio internazionale, che va verso la direzione di un inserimento su ampia scala dei giovani anche in palcoscenici importanti.

Foto: ilcalciocatania.it