Catania, l’amore di Paolucci rispedito alla base: cambiamento? No, necessità

Catania, l’amore di Paolucci rispedito alla base: cambiamento? No, necessità

CATANIA – “Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”.

Amici mai, Antonello Venditti. Ci lasciamo da amici, Michele Paolucci.

La frase sopra è tratta proprio dal singolo del noto cantante romano, un periodo che avrete sentito numerose volte e anche in ambito calcistico. Beh, questo è ciò che è accaduto, o meglio dire era accaduto, a Michele Paolucci. Un giro che dal Catania l’ha portato fino ai campi della Romania per poi tornare lo scorso 17 luglio, annunciato come il grande ritorno insieme con quello di Marco Biagianti. Uno è rimasto, l’altro no.

Per cambiare? Per sua volontà? Probabilmente no, forse più per necessità del Catania: “Prendendo spunto dalle sincere, emozionanti e profonde riflessioni diffuse attraverso i social network da un ragazzo innamorato del club, della città di Catania e della maglia rossazzurra, il Calcio Catania esprime pubblicamente il massimo apprezzamento per l’esemplare contegno e la qualità dei rapporti umani mantenuti nella quotidianità professionale da Michele Paolucci”.

Questo piccolo messaggio di ringraziamento è stato scritto dalla società rossazzurra per evidenziare ancor di più l’attaccamento che il giocatore marchigiano ha e continuerà ad avere per la maglia etnea. Un amore che è tornato, ma che ha fatto le valigie ed è tornato al suo posto. O meglio, lontano da Catania. Una città, secondo quanto descritto da Paolucci, bellissima su tutti i fronti: d’altronde, anche Lo Monaco al momento del suo arrivo aveva descritto Catania come “una città che segue morbosamente l’andamento calcistico della squadra”.

Nel suo messaggio dedicato ai tifosi e a tutto l’ambiente calcistico, e non, catanese su Instagram, la cosa più bella scritta dall’ex 9 rossazzurro è senza alcun dubbio questa: “Giocare per il Catania a San Siro o nei campi sperduti della Lega Pro non ha fatto alcuna differenza, segnare al Massimino alla Lazio o al Monopoli é stato ugualmente SPECIALE“.

Grande” è invece la parola che i tifosi rossazzurri hanno utilizzato più spesso per sintetizzare in una parola Paolucci e i suoi trascorsi a Catania, che “non dimentica“. 20 presenze e 5 goal quest’anno: la punta di Recanati non è mai stata una macchina da goal, per intenderci. Paolucci è sempre stato, invece, quel calciatore che a stagioni mette a segno dalle 5 alle 9 reti. Non proprio prolifico ma per sua natura, poiché lui è un calciatore che cerca di presenziare in area, di cercare il guizzo giusto. 

Il suo girone d’andata è stato caratterizzato da alti e bassi, specie nelle ultime partite dove Paolucci non ha più visto il campo: l’entusiasmo, la passione e la grande voglia messa in partita, però, è solo da premiare. A volte questi elementi non bastano più, bisogna essere concreti al massimo in Lega Pro, una categoria molto complicata e a volte è necessario anche fare dei sacrifici per il bene della squadra, “lasciare è stata una MIA scelta” scrive il calciatore.

Amareggiato ma consapevole che questa cessione aiuterà notevolmente il Catania ad acquistare un altro attaccante, precisamente Diogo Tavares. Se andrà via Calil, cosa al momento piuttosto complicata, un’altra punta verrà acquistata.

Paolucci adesso dovrà dare il meglio di sé ad Ancona, sua nuova squadra: il cuore però lo riporterà sotto le ceneri del vulcano rossazzurro, come scritto da lui stesso nel messaggio più da ‘arrivederci‘ che da ‘addio’. C’è chi pensa che lui non dovesse andar via, mentre c’è anche chi suppone il contrario: l’unica verità è che la lista over doveva essere liberata, obbligatoriamente, e la scelta è sempre ricaduta su Calil o Paolucci. Quest’ultimo, dopo aver rifiutato Andria e Fondi, la regola del “non c’è 2 senza 3” non l’ha rispettata e ha lasciato la nave etnea. Per necessità.