Catania, ipotizzati scenari apocalittici ma Serie D è rischio poco concreto

CATANIA – Le ultime indiscrezioni disegnano scenari a dir poco catastrofici relativamente al futuro del Calcio Catania, nell’ambito di quelle che saranno le decisioni della giustizia sportiva riferite all’inchiesta ‘I treni del gol’. Da più parti torna l’eco dell’incubo di una retrocessione non in Lega Pro, ma persino in Serie D. Ipotesi che si fanno largo senza però tenere conto del fatto che ancora non è stato instaurato il processo e nemmeno i deferimenti sono arrivati.

Probabilmente, a quest’ultimo proposito, entro la fine del mese di luglio ci saranno novità mentre nella prima metà di agosto dovrebbe essere fissato l’appuntamento con il processo di primo grado. Il quadro accusatorio è chiaro: sul Catania si ritiene sussista la responsabilità diretta, in associazione, dell’acquisto di sei partite dell’ultimo campionato cadetto disputato con possibilità di coinvolgimento nel calcioscommesse.

Ne è convinto il Procuratore Federale Stefano Palazzi, determinato a sanzionare pesantemente il Catania. La strategia difensiva del club etneo, però, sulla base di quanto risulta dagli atti, verterà sulla dimostrazione che la vicenda si fermi al solo tentativo di combine, rappresentativo di un illecito sportivo meno grave rispetto all’alterazione concreta dei risultati.

Il fatto che, almeno per il momento, nessun calciatore rossoazzurro né delle squadre avversarie risulti al corrente della strategia di compravendita ideata, rappresenta un punto a favore per la società etnea. Ad oggi a rischiare pesantemente, in mancanza di prove reali e concrete dell’effettuazione di combine, sono gli ormai ex vertici societari più che la squadra. Per la formazione dell’Elefante la retrocessione in Lega Pro irrorando punti di penalizzazione, alla luce dei fatti finora emersi, resta la pena più probabile.