Catania-Foggia 0-1, top e flop: il vuoto del “Massimino” è quello di tutta la squadra

CATANIA – Dopo il match casalingo contro il Foggia, la nostra redazione attribuisce dei voti ai calciatori rossazzurri, evidenziandone top e flop.

In realtà non c’è un vero e proprio Top stavolta, ma soltanto due calciatori che ancora si distinguono per capacità tecniche e rendimento continuo: Pisseri e Bergamelli. Entrambi sono da 6,5 perché il primo non può nulla sull’autogoal di Gil ed è sempre vigile sui palloni che terminano in area di rigore; il secondo invece è ordinato, gioca tanti palloni e in difesa non si fa superare. Avrebbe potuto segnare, ma la dea bendata gli ha negato la gioia del goal stampando la palla sulla traversa.

IL FLOP

Tutto il resto (4,5): squadra troppo sfiduciata. I reparti non si aiutano tra di loro, troppo lenta la manovra. Soprattutto però non c’è profondità, la scelta del “falso nueve” non è azzeccata perché Russotto da una parte e Di Grazia dall’altra si vedono annullare tutte le potenziali occasioni da goal. Scoppa continua a non essere il regista che, insieme con Bucolo, il Catania sta cercando. Anzi, prende un’ammonizione che gli farà saltare la prossima partita. Marchese e Parisi sulle fasce non sono determinanti, mentre Gil ha la sfortunata “colpa” di mettere la palla nella propria porta. Mazzarani è sicuramente il peggiore, lontano anni luce dal giocatore visto ad ottobre. Il Catania poi è anche sfortunato, ma serviva una reazione, che per l’ennesima volta non è arrivata.

GLI ALTRI

Parisi 4,5, Gil 5,5, Marchese 5; Scoppa 4,5, Bucolo 5, Biagianti 5,5; Russotto 6, Mazzarani 4,5, Di Grazia 5,5, Tavares sv, Pozzebon sv.

L’ALLENATORE

Giovanni Pulvirenti 5: Il tecnico rossazzurro paga la scelta di non giocare dall’inizio con una punta di riferimento. Mazzarani come “falso nueve” non lo premia e manca la profondità che Di Grazia e Russotto non trovano mai. Nel primo tempo, comunque, la squadra tiene un ritmo basso e cerca di dettare i tempi di gioco, anche se il Foggia quando riparte è pericoloso. Tutto però regge bene, sebbene la partita sia brutta e povera di emozioni. Serviva qualcosa in più a questo Catania, quella motivazione che avrebbe fatto la differenza: fin da subito si nota la mentalità fortemente influenzata dalle tre sconfitte consecutive, i rossazzurri sembrano sfiduciati. È il Foggia nella ripresa a passare in vantaggio ed il Catania non riesce a reagire, accusando il colpo. Azioni confuse, senza riuscire ad impensierire gli avversari. Poi negli ultimi dieci minuti si accende un piccolo fuoco che è domato dalla troppa sfortuna per i rossazzurri. Quando entrano Pozzebon e Tavares è troppo tardi. Ormai è una vera e propria caduta libera, a cui non sembra esserci rimedio.

Gabriele Paratore

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