Catania, il tempo darà ragione a Pellegrino?

Catania, il tempo darà ragione a Pellegrino?

CATANIA – Un pirotecnico 3-3 per ripartire. Catania-Lanciano frutta ai rossoazzurri un solo punto, non esattamente quanto squadra e tifosi etnei auspicavano. Altalena di emozioni nel contesto di una partita in cui il Catania si è visto sfumare la vittoria sul più bello. Il rigore trasformato da Rosina sembrava potesse regalare al popolo rossoazzurro i primi tre punti. Invece al 94’ Cerri, nelle vesti di guastafeste, ha detto no sfruttando una grave amnesia difensiva.

Una delle tante nel corso dell’incontro. Campanello d’allarme suonato e Pellegrino s’interroga sulle motivazioni. Come lavorare per porvi rimedio? Innanzitutto la tenuta atletica non è ancora a livelli ottimali, ragion per cui nella ripresa si è registrato un calo fisico piuttosto evidente nei primi 20 minuti di gioco. La stanchezza ha allungato notevolmente la squadra, lasciando ampi spazi ai veloci attaccanti abruzzesi, abili ad inserirsi.

Poco filtro a centrocampo dove l’apporto del solo Rinaudo non è stato sufficiente per interdire l’azione. Sulle corsie laterali, poi, Monzon e Peruzzi hanno creato sovrapposizione faticando però nel momento in cui avrebbero dovuto coprire il settore di loro competenza. Soprattutto il terzino destro è andato in confusione. Anche Terracciano non ha vissuto una serata da incorniciare.

Per il resto l’intesa tra Martinho, Rosina e Calaiò funziona, mentre Castro ha abbinato tanta generosità a pochezza di idee e difficoltà in fase di finalizzazione. La squadra nel suo complesso deve ancora oleare i meccanismi, trovare brillantezza e migliorare sul piano della concentrazione. Un processo in corso di svolgimento che dovrebbe completarsi nel minor tempo possibile e già a Vercelli potrebbe cominciare a dare i suoi frutti.