CATANIA – Emanuele Calaiò e Sebastian Leto. Saranno loro, con ogni probabilità, a formare il tandem d’attacco che mister Giuseppe Sannino ha in mente di opporre domenica al Latina, avversario allo stadio Angelo Massimino. Dopo il negativo esperimento di adottare il 4-4-1-1 nel primo tempo di Trapani, il tecnico di Ottaviano dovrebbe riproporre il suo tanto amato 4-4-2 con Calaiò, al rientro dalla squalifica, e Leto, reduce dalla doppietta che ha consentito al Catania di pareggiare il derby.
Forse, qualora al “Provinciale” fosse sceso in campo Calaiò, i rossoazzurri avrebbero persino battuto il Trapani. Il calcio però non è una scienza esatta, non sapremo mai se davvero sarebbe andata a finire così. Quel che è certo è che Calaiò è un calciatore essenziale nello scacchiere tattico di Sannino perché dona imprevedibilità e qualità alla manovra, garantisce gol e assist, rappresenta quanto di meglio ci possa essere in Serie B per caratteristiche tecniche.
Leto, invece, ha sempre avuto potenzialità mai espresse nella loro interezza. La doppietta rifilata al Trapani è un bel biglietto da visita per l’argentino in vista di Catania-Latina, inoltre s’intravedono spiragli di luce nel rapporto spesso controverso con la tifoseria. Se Leto sarà definitivamente capace di svoltare, la squadra potrà beneficiare in avanti di un’arma potenzialmente letale a disposizione , in aggiunta alle frecce ficcanti che Calaiò è pronto a scoccare dal proprio arco.
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