Catania ancora al buio. La luce non si accende

Catania ancora al buio. La luce non si accende

PERUGIA – Buio pesto. Il Catania cade anche allo stadio Renato Curi. Prestazione da dimenticare per i rossoazzurri che soffrono dannatamente sin dai minuti iniziali del match. Ci si aspettava un segnale di reazione dalla squadra dopo avere vissuto una settimana “calda”. Invece il campo ha decretato la seconda sconfitta consecutiva. Atteggiamento molle, troppi errori in fase d’appoggio, scarsa lucidità negli ultimi metri e poca incisività.

Praticamente inoperoso l’estremo difensore del Perugia, che ha vissuto un pomeriggio tranquillo “abbronzandosi” nella propria area di rigore sotto il sole perugino. Pellegrino ha provato svariati schemi per impensierire la retroguardia del Grifone: il 4-2-3-1, il 4-1-4-1 ed il 3-5-2. Il risultato? Generare confusione in una squadra in netta difficoltà nella costruzione della manovra.

Si è fatta sentire l’assenza in extremis di Rinaudo per un problema fisico. L’apporto di Calello avrebbe dovuto non fare rimpiangere l’assenza dell’ex giocatore dello Sporting Lisbona, invece il centrocampo del Catania non ne ha beneficiato in qualità e Calello ha perso palloni in quantità industriale. Ripartenze macchinose e prevedibili, giro palla lento, pressing biancorosso asfissiante che ha messo in apprensione il Catania per l’intera durata del match.

Rosina mai pericoloso in avanti, giocando lontanissimo dalla porta per dare manforte ad un centrocampo asfittico. Perugia capace di sfondare sia per vie centrali che sulle corsie esterne. Gyomber regge, Spolli pure ma poi va in tilt lasciando Falcinelli libero di colpire di testa in occasione dell’1-0. Per quanto riguarda il reparto offensivo, generoso ma impalpabile Martinho, Calaiò sgomita ma i compagni non lo assistono a dovere. Nessuna parvenza di gioco, le idee latitano, manca la grinta. I segnali sono sempre più preoccupanti, la luce è spenta e bisognerà fare qualcosa per riaccenderla.

foto: ilcalciocatania.it