Catania, ad Avellino sconfitta di rigore…

AVELLINO – Diciamolo apertamente: le due vittorie consecutive contro Vicenza ed Entella avevano riacceso, con una certa fatica, entusiasmo e speranza. Il Catania, però, ci ha messo appena 90 minuti, lo spazio di una partita, per piombare di nuovo nel solito trend e uscire dal campo con il peso della sconfitta. All’Avellino la vittoria mancava da tre giornate e il Catania gliel’ha servita su un piatto d’argento, concedendo agli irpini un rigore che onestamente, forse, non c’era.

Il tecnico rossazzurro Sannino, senza Rosina infortunato, propone in attacco il contestatissimo Leto che fa coppia con Calaiò. In difesa rientra Gyomber.

Si parte con il minuto di silenzio in memoria del presidente dell’Avellino Scibilia, scomparso mercoledì. La fase di studio dura circa venti minuti, in cui l’Avellino guadagna metri. La gara cambia volto al 22′, quando c’è il contatto in area tra l’esperto Castaldo e Frison. L’arbitro non transige e assegna il penalty, trasformato dallo stesso Castaldo. Si pensa che ci sia tutto il tempo per riordinare le idee e recuperare il punteggio. I rossazzurri, invece, perdono altri pezzi per strada, allungando una lista infinita di infortunati. Si fa male Peruzzi, al suo posto entra Marcelinho. Poco dopo la mezz’ora il Catania gioca male le sue chance, quando Calaiò spedisce sul portiere Gomis, mentre c’era Leto libero per ricevere. Al 35′ Martinho salva a due passi dalla linea di porta, anticipando gli avanti campani. Poco dopo un bel colpo di testa di Sauro chiama in causa Gomis alla difficile parata. Il sipario del primo tempo cala su questa azione.

I rossazzurri, però, non hanno il piglio giusto per tentare una rimonta, per nulla impossibile e lo dimostrano nella ripresa. Il Catania ci mette del suo, è vero, ma anche la sfiga non molla. La tegola stavolta cade su Martinho, sostituito da Calello. Al quarto d’ora, su iniziativa di Escalante, la palla finisce a Calaiò, ma la sua semirovesciata, su una precedente ribattuta, termina a lato. Al 67′ sia Leto sia Calaiò non hanno il guizzo giusto per battere Gomis. Al 77′ entra Cani al posto di Escalante ed è l’apoteosi del nulla. Né un tiro in porta, né un pallone pericoloso in area, né qualcosa che assomigli ad un’azione d’attacco. L’Avellino mantiene il possesso palla e alla fine festeggia al “Partenio” una vittoria conquistata senza nemmeno strafare.

Avellino 3-5-2: Gomis; Pisacane, Vergara (28’ Bittante), Chiosa; Visconti, D’Angelo, Kone, Arini (66’ Zito), Regoli; Castaldo, Arighini (30’ Comi). Allenatore Rastelli

Catania 4-4-2: Frison; Peruzzi (28’ Marcelinho), Sauro, Capuano, Gyomber; Martinho (52′ Calello), Escalante (Cani 77′), Rinaudo, Monzon; Leto, Calaiò. Allenatore Sannino

Marcatore Castaldo (rig) al 22′ pt

Arbitro Gianluca Aureliano, della sezione di Bologna

Ammoniti: Frison, Pisacane, Gyomber, Calello