Catania, 0-0 amaro a Pagani. La salvezza si complica

PAGANI – Paganese e Catania non vanno oltre lo 0-0. I campani sorridono per la matematica salvezza, i siciliani piangono per il quasi certo ricorso ai playout. Punto che non serve ai rossoazzurri, alla luce dei risultati maturati sui campi di Ischia e Monopoli con il Catanzaro ed i biancoverdi pugliesi vittoriosi nei rispettivi confronti. Pareggio allo stadio Marcello Torre, prestazione poco edificante per il Catania che, nell’arco dei 90 minuti, avrebbe forse meritato la sconfitta.

Sì, perchè non può bastare un solo tiro in porta per pensare di vincere contro una squadra ben organizzata che, nonostante le numerose defezioni (più gli infortuni di Caccavallo e Cicerelli a gara in corso), assicura sul rettangolo di gioco maggiore grinta e determinazione, mentalmente più serena rispetto ad un Catania bloccato e poco reattivo. L’errore di Magri che rischia l’autorete nelle battute iniziali del match rappresenta solo uno dei pochi momenti favorevoli dell’incontro ai rossoazzurri. Pochi istanti dopo Cunzi mette i brividi a Liverani calciando malissimo a tu per tu con il portiere etneo.

Carcione, ancora Cunzi, il guizzante Cicerelli, poi infortunatosi nella ripresa, e lo sgusciante Dozi creano validi presupposti per impensierire Liverani. Il Catania si fa vivo in tre circostanze. Al 10′ con un tiro alle stelle di Russotto, mezz’ora più tardi con una girata di Calil che si perde a lato e, soprattutto, al 42′ non sfruttando a dovere un’uscita a vuoto del giovane Borsellini. Plasmati si ritrova il pallone tra i piedi ma colpisce in pieno il palo.

E’ una Paganese che, nel complesso, va al tiro con fin troppo facilità. Problemi di filtro a centrocampo per il Catania, i rossoazzurri faticano ad imbastire una manovra degna di nota evidenziando confusione e pochezza di idee. Gli attaccanti non pungono, non basta la velocità di Russotto a rivitalizzare un reparto offensivo lento e prevedibile. Calderini è lontanissimo dall’area di rigore azzurrostellata, Plasmati lasciato solo in avanti e Calil versione pesce fuor d’acqua.

Dopo l’intervallo è bravo Liverani a parare il tiro di Cunzi dopo la percussione in area di quest’ultimo, ancora di più quando respinge in corner un bolide da fuori di Deli ed è grave, nello specifico, l’errato passaggio di Nunzella che “regala” il pallone all’avversario. Moriero si gioca le carte Lupoli e Bombagi ma non cambia l’inerzia della partita. Guerri e Carcione mettono ancora i brividi a Liverani, tuttavia l’ingresso di Agazzi assicura maggiore ordine, palleggio e lucidità in mezzo al campo. Nel finale il Catania, costretto a giocare in dieci per l’ingenua espulsione di Pelagatti, preme sull’acceleratore ma si sveglia in netto ritardo. La Paganese difende con le unghie e con i denti il prezioso risultato fino al triplice fischio dell’arbitro. Permanenza nel calcio professionistico sempre più a rischio per i rossoazzurri. 

PAGANESE – CATANIA, TABELLINO PARTITA

PAGANESE (4-2-3-1): 1 Borsellini; 2 Dozi, 5 Magri, 3 Bocchetti, 6 Della Corte; 4 Carcione, 8 Guerri; 7 Deli, 10 Caccavallo (15′ 21 Vella, 81′ 14 Penna), 11 Cicerelli (57′ 16 Palmiero); 9 Cunzi. A disposizione di Grassadonia: 12 Maione, 13 Schiavino, 15 Acampora, 17 Conticchia, 18 Grillo, 19 Tommasone, 20 De Vita, 22 Cassata.

CATANIA (4-2-3-1): 1 Liverani; 2 Pelagatti, 5 Bastrini, 6 Bergamelli, 3 Nunzella; 4 Di Cecco (68′ 15 Agazzi), 8 Castiglia; 7 Calderini (80′ 18 Lupoli), 10 Calil, 11 Russotto; 9 Plasmati (71′ 20 Bombagi). A disposizione di Moriero: 12 Bastianoni, 13 Ferrario, 14 Parisi, 16 Pessina, 17 Felleca, 19 Gulin.

Note: 2′ di recupero primo tempo, 4′ di recupero secondo tempo.

Arbitro: Gianni Bichisecchi della sezione di Livorno.

Assistenti di linea: Mauro Galetto di Rovigo e Davide Marcolin di Schio

Ammoniti: Di Cecco, Cicerelli, Calil, Nunzella, Borsellini, Vella, Bombagi, Guerri.

Espulso: Pelagatti