Boccata d’ossigeno per il Catania. Soffre ma batte l’Avellino

CATANIA – Dopo diverse giornate di astinenza, finalmente il Catania riassapora il gusto della vittoria. Lo fa battendo di misura l’Avellino allo stadio Angelo Massimino. Decisivo nell’economia della gara il calcio di rigore trasformato impeccabilmente al 42’ da Calaiò, ma è stata dura, durissima avere ragione della formazione biancoverde, che ha venduto cara la pelle.

Il Catania parte subito forte con un’incornata di Maniero ed il pallone terminato di pochissimo a lato sugli sviluppi di un calcio d’angolo di Rosina. L’Avellino reagisce al 15’. Ottima la respinta di Terracciano su Comi, ma difesa rossoazzurra immobile. Nei minuti successivi del primo tempo, prima Soumaré cade in area e chiede il rigore, ma l’arbitro Baracani non è d’accordo. Poi succede che è il Catania a beneficiare del rigore per fallo commesso da Fabbro. L’attaccante palermitano sblocca il risultato ed il Massimino può liberare tutta la sua gioia. A pochi minuti dall’intervallo Capuano, subentrato all’infortunato Sauro, compie il primo di una serie d’interventi prodigiosi, fermando in questo caso in scivolata Soumaré.

Nella ripresa l’Avellino attacca ripetutamente, ma deve fare i conti con un Terracciano in giornata di grazia. Il portiere campano, ex di turno, si rivela miracoloso al 48’ con un doppio intervento istintivo. Davvero molto sicuro Terracciano a difesa dei pali, schierato al posto di Gillet convocato in Nazionale. Al 59’ ancora Soumaré insidioso, ma la sua conclusione termina sopra la traversa. Lo stesso attaccante si fa respingere il tiro da Terracciano qualche minuto dopo. Continua e rendersi pericolosissimo l’Avellino, ma la difesa del Catania in qualche modo se la cava. Si rivedono i rossoazzurri soltanto al minuto 78.

Il neo entrato Castro, con un guizzo, calcia a botta sicura ma la palla sbatte sul palo. Poi Rosina chiede il calcio di rigore per essere stato atterrato in area dal portiere irpino Frattali, l’arbitro però ritiene opportuno ammonire per simulazione il giocatore rossoazzurro. Il finale è incandescente. Da una parte il Catania prova a colpire l’Avellino in contropiede ma non ne approfitta. Dall’altra la formazione irpina continua a sbattere su un Terracciano monumentale. Allo scadere dei cinque minuti di recupero, i rossoazzurri possono tirare un sospiro di sollievo. Per i biancoverdi, arriva l’amarezza per la terza sconfitta consecutiva ma, al tempo stesso, la consapevolezza di essere usciti a testa alta dal Massimino.

CATANIA-AVELLINO, TABELLINO PARTITA

MARCATORE: 42’ Calaiò rig.

CATANIA (4-3-3): 22 Terracciano; 18 Del Prete, 15 Sauro (29’ Capuano), 45 Ceccarelli, 43 Mazzotta; 44 Sciaudone, 21 Rinaudo, 39 Odjer (68’ Escalante); 10 Rosina, 7 Maniero (57’ Castro), 9 Calaiò. A disposizione: 12 Ficara, 24 Capuano, 28 Parisi, 8 Escalante, 25 Piermateri, 14 Barisic, 30 Di Grazia, 34 Rossetti. Allenatore: Marcolin

AVELLINO (3-5-2): 1 Frattali, 19 Pisacane, 6 Fabbro, 27 Chiosa; 14 Regoli (49’ Castaldo), 21 Kone, 4 Arini (54’ Zito), 18 Schiavon, 20 Bittante; 9 Comi (80’ Mokulu), 15 Soumaré. A disposizione: 22 Gomis, 12 Bavena, 25 Almici, 3 Zito, 23 Angeli, 8 D’Angelo, 26 Filkor, 18 Schiavon, 10 Castaldo ,30 Mokulu. Allenatore: Rastelli

Arbitro: Leonardo Baracani di Firenze

Ammoniti: Arini, Fabbro, Chiosa, Mazzotta, Kone, Zito, Mokulu, Castro, Rosina, Escalante