Tutto esaurito al Brancati per il “Marchese di Ruvolito”

CATANIA – Il Brancati inaugura la nuova stagione con un classico senza tempo: “Il marchese di Ruvolito” ultima commedia scritta dalla geniale penna di Nino Martoglio, diretto da Giuseppe Romani in scena fino a domani, specchio di una Sicilia nobiliare caduta in disgrazia che per sopravvivere è costretta a scendere a patti con i nuovi ricchi.

Protagonista indiscusso Tuccio Musumeci, che nelle vesti del Marchese di Ruvolito racconta come la nobiltà  non dipenda da un titolo con stemmi o corone ma dai principi morali di coloro che pur essendo “nobili” per nascita in realtà siano rudi calcolatori come nel caso del baronello di Mezzomondello, Claudio Musumeci, che per assicurarsi un futuro economicamente stabile si abbassa ad un possibile matrimonio con ‘Mmaculata, Roberta Andronico, la giovane figlia di Don Jabicu Timurata, Riccardo Maria Tarci, e Donna Prazzita, Rossana Bonafede.

Siamo nella Sicilia del primo ventennio del Novecento in cui si cerca oltre alla potenza economica un segno d’appartenenza ad una classe elitaria attraverso una nobiltà costruita e ragionata a tavolino come lasciapassare in ambienti in cui grazie al blasone acquisito tutto diventa accessibile.

La spocchiosa Donna Prazzita, interpretata magistralmente da Rossana Bonafede, arricchitasi con l’olio e il formaggio pecorino è figlia del suo tempo che pur di far parte di un ambiente non suo decide di “vendere” la figlia agli spiantati e indebitati baroni di Mezzomondello fregandosene dei sentimenti per il bravo ed educato Adolfo, Giovanni Strano, figlio di Donna ‘Nzula, abilmente rappresentata da Maria Rita Sgarlato, e Don Neddu Grisi, un divertente Turi Giordano, economicamente stabili ma non nobili. A rimettere tutto a posto ci pensa l’intelligenza del vecchio Marchese che decide di adottare il giovane Grisi facendolo diventare così un nobile, smascherando le intenzioni dell’opportunista baronello di Mezzomondello. 

Uno spettacolo corale caratterizzato da un ottimo affiatamento del cast, ineccepibile in ogni suo aspetto dalle scene di Susanna Messina fino ai costumi delle Sorelle Rinaldi e ai movimenti coreografici di Silvana Lo Giudice con le musiche di Pippo Russo. Completano ed arricchiscono il ricco quadro Fabio Costanzo, Marina Puglisi, Daniela Ragonese, Enrico Manna e Donatella Liotta.

Elisa Guccione

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Elisa Guccione
Tag: Catania Teatro

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