Sold Out per gli “Innamorati” di Goldoni versione anni 60

CATANIA – Un grande televisore in bianco e nero, un divano rosso e delle grandi buste chiuse da un cuoricino e le note di “Cuore”, “Il ballo del mattone”, “Fatti mandare dalla mamma” e “24.000 baci” coreografate in perfetto stile del grande varietà degli anni sessanta da Diletta Borrello, Alice Caccamo, Altea Cardia, Alberto Crisafulli, Federica Fischetti, Ruggero Giannella, Antonio Nicotra e Simone Santagati fanno rivivere grazie al genio artistico di Giuseppe Bisicchia e Massimo Giustolisi, autori dell’eccellente regia, sul palco dell’Ambasciatori la ben riuscita rivisitazione degli “Innamorati”, caposaldo della drammaturgia di Carlo Goldoni.

Gli attori della Compagnia “Buio in Sala” capitanati dalla coppia Irene Tetto, (Eugenia) e Massimo Giustolisi, (Fulgenzio), che insieme a Nadia Trovato, Roberta Andronico, Silvana D’Anca, Luigi Nicotra, Giovanna Sesto e Daniele Virzì portano in scena l’eterna storia d’amore di una coppia di fidanzatini che pur amandosi cedono al giogo della gelosia e della ripicca diventando specchio della vita di coppia di molti.

Un’abile trasposizione del testo catapultato nei ruggenti anni sessanta in cui valori e personaggi tipici della commedia dell’arte vengono influenzati dalla cultura pop del periodo anche negli atteggiamenti e nei colori vivaci dell’abbigliamento. Ritmo incalzante, battute veloci e mirate, movimenti scenici accattivanti e grande coinvolgimento del pubblico che ha elargito copiosi applausi completano una storia immortale capace di premiare valori importanti dell’animo umano.

Trascinante l’interpretazione di Irene Tetto che con i suoi insopportabili atteggiamenti di pura e ingiustificata gelosia riesce a far partecipare la sala gremita dall’inizio alla fine della pièce, come nel momento in cui cede per dispetto alle lusinghe dello sgangherato conte dalle folte sopracciglia Roberto D’Otricoli, Luigi Nicotra, rimanendo quasi intrappolata dal suo dispotico caratteraccio di donna fragile ed innamorata.

Esilaranti le gag tra la cuoca Turbina, Silvana D’Anca, e la pittoresca zia Lucrezia, Nadia Trovato, che cerca di piazzare la nipote con il duca in modo da assicurarle un futuro economicamente tranquillo. Ottima l’intesa di tutto il cast che ha ridato al testo di Goldoni una ventata di allegria riportando molti giovani a teatro.

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Tag: Catania Teatro

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