CATANIA – Si è chiusa con l’assegnazione del Leone d’oro al film venezuelano “Desde Allà” del regista Lorenzo Vigas la 72.ma Mostra del Cinema di Venezia, dove anche la Sicilia è stata protagonista. Due infatti, dei quattro italiani in totale, i film presentati in concorso, “L’Attesa” del calatino Piero Messina e “A Bigger Splash” di Luca Guadagnino.
Il primo, ambientato prevalentemente a Donnafugata, ha brillato dal punto di vista estetico e per una straordinaria fotografia ma nonostante il soggetto fosse ricco di interesse finanche con rimandi pirandelliani, la sceneggiatura è apparsa monca e intrisa di punti oscuri (la figura del Colangeli, l’improbabile sauna nel Castello di Donnafugata, nessuno che parla il siciliano, l’ingenuità esagerata della ragazza francese….). Tante le attese svanite per questo film, che sarà distribuito da Medusa, che si può consolare però con l’aggiudicazione del Leoncino d’oro attribuito dalla giuria dei David giovani.
Quanto all’altra opera in concorso, quella del palermitano Guadagnino, una sorta di remake de “La Piscina” del 1969, il film dignitoso (le vicende di due coppie che si mettono a “nudo” durante una vacanza in una Pantelleria ricca di contrasti e di violenza) si guasta in un finale ridicolo dove un improbabile maresciallo dei carabinieri interpretato da Corrado Guzzanti ridicolizza la Sicilia e i siciliani, l’Arma dei Carabinieri e rovina un film che era piaciuto per ritmo e per una azzeccata colonna sonora.
Fuori concorso è invece stato molto apprezzato il documentario “Gli uomini di questa città io non li conosco” di Franco Maresco sulla vita e il teatro del palermitano Franco Scaldati.
Nello Spazio Regione Veneto la giornalista d’inchiesta e regista catanese Nella Condorelli ha riscosso molti consensi col suo “1893. L’Inchiesta”, documentario che rende giustizia al movimento dei Fasci Siciliani di fine Ottocento, una pagina dimenticata della Sicilia, ricostruita grazie alle inchieste a suo tempo condotte dal giornalista Adolfo Rossi.
Orazio Leotta