CATANIA – Applausi sotto le stelle all’Arena Adua per “Picciridda-con i piedi nella sabbia”, l’emozionante ed emozionale film tratto dal romanzo d’esordio di Catena Fiorello e diretto del regista palermitano Paolo Licata, autore della sceneggiatura insieme a Ugo Chiti e Catena Fiorello. Ultimo film proiettato nelle sale prima del lockdown e primo film dopo la riapertura dei cinema, che con delicata poesia arriva a toccare il cuore di ogni singolo spettatore raccontando una storia al femminile tra violenza di genere, abusi sui minori, omertà ed emigrazione in una Sicilia, dai paesaggi incantati di Favignana, dove le donne sin da piccole sono abituate dal destino a sopportare e parare i soprusi di una società patriarcale che non fa sconti a niente e nessuno, soprattutto a chi ha la “sfortuna” di nascere donna nel posto sbagliato.
Prima della proiezione presenti in sala parte del cast: Lucia Sardo, (nonna Maria), Marta Castiglia, (la picciridda Lucia per la prima volta sul grande schermo), Loredana Marino, (zia Franca) che ha cantato la canzone che ha chiuso il film, Valentina Ferrante, (la moglie tradita), e Maurizio Nicolosi, (Aldo).
Commovente il ricordo degli attori dedicato all’indimenticata Ileana Rigano, protagonista nel film nel ruolo di zia Pina, recentemente scomparsa a cui tutti i presenti hanno voluto omaggiare un lungo e caloroso applauso per questo suo ultimo lavoro.
Una film che raccontando la storia della picciridda Lucia porta alla luce un intero universo femminile, dove l’atteggiamento rigido ed intransigente della nonna, una magistrale Lucia Sardo premiata come migliore attrice protagonista al Taormina Film Fest 65, a cui è stato affidato il compito di crescere la nipote mentre i genitori emigravano in Francia per motivi economici, nasconde segreti di violenze, umiliazioni e dolori che la stessa bambina proverà sulla sua pelle.
Intenso e pieno di contrasti il rapporto tra tutte le donne protagoniste nel film dalla piccola Lucia, miglior attrice esordiente al Taormina Film Fest 65, legata all’apparente anaffettiva nonna Maria che si nascondeva dietro una dura corazza per difendersi dalle vessazioni subite durante la vita, la rassegnazione e sottomissione di zia Pina, interpretata dal volto dolce e rassicurante di Ileana Rigano, che alla fine dopo un incedere di eventi dolorosi trova la forza di ribellarsi ad un marito orco, reso vero da Claudio Collova, la disperazione di Rosamaria, una brava Katia Greco, che come la picciridda affronta la sua quotidiana battaglia tra dolore e lacrime.
Fondamentale per comprendere tutto il plot narrativo il legame tra nonna e nipote, entrambe femmine siciliane dal cuore coraggioso ed impavido dove scrittura letteraria e cinematografica s’incontrano per realizzare un film che sicuramente vale la pena di vedere e rivedere.
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