CATANIA – Chiusura di stagione estiva di grande effetto per l’Orchestra Sinfonica Siciliana che sarà diretta dal Premio Oscar Nicola Piovani. Il grande musicista romano dirigerà l’Orchestra al Teatro Romano di Catania il 5 agosto alle ore 21,30. Piovani proporrà alcune celebri musiche che lo hanno reso noto in tutto il mondo, da La vita è bella, colonna sonora che gli valse il Premio Oscar nel 1997 a Kaos dei fratelli Taviani, per finire a Il marchese del Grillo di Mario Monicelli e Fellini suite.
Piovani ha già diretto altre volte l’Orchestra Sinfonica Siciliana con la quale ha un consolidato rapporto di collaborazione e stima. Lo scorso anno Piovani ha diretto l’ultima nata, l’Orchestra Giovanile Siciliana, in diretta televisiva su Rai 1 per ricordare Giovanni Falcone e le vittime delle stragi mafiose. Sei milioni di ascoltatori hanno seguito l’esecuzione de “La vita è bella” sull’autostrada, allo svincolo di Capaci.
Piovani nella sua carriera ha composto tanta musica. Famosa la sua collaborazione con Fabrizio De Andre per gli Lp Storia di un impiegato e Non all’amore, non al denaro, né al cielo, scritti a quattro mani, ma è il cinema ad averlo ispirato maggiormente, avendo composto colonne sonore di ben 180 film.
“È stato Il Settimo Sigillo di Bergman a farmi invaghire del cinema come settima arte – dice Piovani – Da quel momento ho fortemente desiderato di fare musica per il cinema. La fortuna mi ha molto aiutato e il sogno si è realizzato. Poi, avanzando con gli anni, sono pian piano tornato al mio amore d’infanzia, il Teatro – inteso come spettacolo dal vivo – a cui oggi dedico la maggior parte del mio tempo”.
Piovani ha vissuto l’infanzia immerso nella musica. Figlio di Alberico, componente della banda musicale di Cerchiano, paese alle porte di Roma, aveva a disposizione mandolini, trombe, chitarre, fisarmoniche. “Ricordo un insegnante di fisarmonica a domicilio – dice il compositore – mi insegnava parafrasi dalla Traviata, qualche trascrizione di Pasodoble e una marcetta molto enfatica, Pietro ritorna. Ho rivissuto quelle intense sensazioni dell’infanzia molto tempo dopo, sull’isola di Creta, quando vidi suonare il maestro Hadjidakis. Guardando correre le sue dita sulla fisarmonica, tra gelsomini inebrianti, ripensai al mio vecchio insegnante e al suo candore eroico e dozzinale”.
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