Metropolitan: Vincenzo Salemme porta in scena “Sogni e bisogni, incubi e risvegli”

CATANIA – Vincenzo Salemme porterà in scena al Teatro Metropolitan di Catania (4, 5, e 6 dicembre 2015) il suo “Sogni e bisogni, incubi e risvegli“.

La commedia, a dir poco sui generis, è interamente scritta, diretta ed interpretata dal noto attore napoletano. Rocco Pellecchia, un piccolo borghese che conduce una vita grigia e anonima, si sveglia la mattina di Ferragosto e scopre che il suo pene non soltanto l’ha abbandonato ma è addirittura diventato qualcosa che gode di vita ed intelligenza proprie: il suo legittimo proprietario, da oggi in avanti dovrà rivolgersi a lui chiamandolo “tronchetto della felicità“.

Vincenzo Salemme si trova così a tu per tu con una parte di sé con cui non era solito discutere. Contemporaneamente si trova ad impersonare un uomo la cui virilità è stata ormai del tutto frustrata; “tronchetto della felicità” intanto si lancia in un lungo monologo in cui si succedono rapidamente scene di vita passata, ricordi di anni ruggenti ed episodi forse poco edificanti. Tutte queste rievocazioni hanno lo scopo di scuotere Rocco, il suo legittimo proprietario, dal torpore in cui ormai versa da anni. Intanto dello strano caso vengono a conoscenza un ispettore di polizia che addirittura indagherà sull’intera vicenda, alcune portiere eccessivamente curiose ed una vicina di casa vagamente ninfomane. “Tronchetto della felicità” sprona Rocco, nonostante tutta la confusione che si genera intorno a lui e al suo legittimo proprietario, a riprendersi la sua vita, a ricominciare a sognare, magari esprimendo dei desideri, magari riprendendo coscienza dei propri bisogni. Contemporaneamente Rocco cerca di convincere la parte di sé che l’ha abbandonato a tornare “a casa”. 

Sogni e bisogni, incubi e risvegli” è un copione che, per ammissione dello stesso Vincenzo Salemme, trae spunto dal romanzo “Io e lui” di Alberto Moravia e che in qualche maniera vuole non soltanto svecchiare il nostro teatro comico, ma anche “scandalizzare” i benpensanti. “Sogni e bisogni, incubi e risvegli“, a prescindere dalla città in cui viene messo in scena, viene sempre recitato in dialetto napoletano.