CATANIA – “Dire no alla mafia ed ogni atteggiamento mafioso o criminale”.
Questo il messaggio ripetuto più volte da Virgilio Piccari, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Catania, dopo l’esibizione del Coro Lirico Siciliano nell’elegante cornice di Villa Pantò, durante la XIV kermesse di moda teatrale organizzata dall’Accademia di Belle Arti su iniziativa della cattedra di Storia del Costume presieduta dalla professoressa Liliana Nigro, con il patrocinio dell’Assostampa, sindacato unitario dei giornalisti italiani, e il sostegno di Maison Du Cuchon, Show Business Catania, Gianni Belebung, Nino Manuli Disco Express, Agostino Zanti parrucchieri e Nicotra Formazione.
Scopo dell’evento di gala sensibilizzare l’opinione pubblica opponendosi ad ogni tipo di corruzione o crimine, valorizzando non solo la creatività degli allievi che si sono sperimentati in un tema fin troppo strumentalizzato, come la mafia, senza cadere nella banalità ma per dare voce a tutti quei siciliani onesti che combattono quotidianamente per la loro libertà.
“Serate come queste in cui il bello della Sicilia è protagonista – ha dichiarato il sindaco Enzo Bianco presente alla manifestazione – dovrebbero ripetersi più spesso, perché è doveroso spendersi affinché la nostra realtà cambi in meglio senza che nessuno si arroghi il diritto di decidere della vita altrui a proprio piacimento”.
Ed ancora aggiunge: “Le creazioni e le innovazioni degli allievi dell’Accademia sono l’espressione libera di una terra che ha il coraggio di reagire e cambiare pagina”. Oltre duecento gli abiti e i costumi in passerella creati da ben settanta allievi, sullo sfondo della scenografia di Aldo Zucco, ispirati non solo alla letteratura mafiosa, ma anche alla nostra Patrona Agata, al film Maleficent, agli stilisti Paco Rabanne e Roberto Cavalli, al Carnevale di Venezia, alla magia dei giochi pirotecnici e al mondo morbido e sinuoso delle donne curvy.
Moda e spettacolo si sono alternati sapientemente grazie agli interventi musicali del Coro Lirico Siciliano con “Nessun Dorma” e “Habanera”, premiato per aver portato la musica dei grandi siciliani nei maggiori teatri nazionali ed internazionali, e la danza Butoh della Compagnia di Valeria Geremia.
Il gruppo organizzativo capitanato come consuetudine da Liliana Nigro, coadiuvata anche stavolta dai suoi assistenti Veronica Maugeri, Eliano Pappalardo, Giulia Riga, Iolanda Manara e Stefania Giuffrida, ha premiato per l’impegno socio culturale contro la mafia il giudice Santino Mirabella, l’attrice Nellina Laganà reduce dal successo teatrale “Donne di Mafia”, la presidente dell’associazione “Addio Pizzo” di Catania Chiara Barone, Elena Fava figlia del compianto Pippo e presidente della “Fondazione Fava”, rappresentata dalla vicepresidente Maria Teresa Ciancio, e la giornalista Elisa Guccione, penna emergente del giornalismo siciliano.
A tutti i premiati sono stati donati dei dipinti realizzati dagli allievi dell’Accademia rappresentanti i protagonisti che hanno scritto le pagine più importanti dell’antimafia.
“Quando ho intrapreso la strada giuridica – racconta Santino Mirabella – ero solo un ragazzo che ammirava Falcone e Borsellino ed oggi, a distanza di anni, alla loro stessa età, posso dire che la cultura mafiosa è quasi sconfitta decretando la rinascita di un popolo e della sua mentalità”.
È stata consegnata, da parte del presidente dell’Associazione “Incanto Mediterraneo”, Salvo Sposito, il quale ha firmato un protocollo d’intesa con l’Ente per la realizzazione della stagione di operette e spettacoli musicali, andata in scena quest’inverno al Teatro ABC, una borsa di studio a tutti gli allievi che hanno curato le rappresentazioni interpretate da Daniela Rossello ed Emanuele Puglia. La sfilata- evento si è conclusa sotto un cielo di fuochi d’artificio con tutti i modelli, compresa l’organizzatrice dell’evento, vestiti in tipico costume siciliano con in sottofondo la colonna sonora del film i “Cento Passi”.
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