CATANIA – Tra (ripetuti) applausi e (reiterate) risate, possiamo affermare che il debutto della nuova stagione del Teatro Stabile Gravina è andato bene e con un pubblico, alla fine, abbastanza soddisfatto.
Si comincia con il più classico dei classici come “L’aria del continente” di N. Martoglio, arcinota commedia che però nasconde più di una insidia come, ad esempio, il ritmo variabile, tra una battuta e l’altra e tra una scena e l’altra, che bisogna saper modulare e rimodulare per dare senso, spessore e, soprattutto, “forza” a uno dei copioni più rappresentati delle pièce siciliane.
Una insidia scansata in corso d’opera tra una chicane e l’altra, e questo dopo aver recuperato una partenza “diesel” grazie al lavoro del singolo dove ognuno ha preso in mano il proprio ruolo, crescendo, battuta dopo battuta, in spessore e presenza scenica. In tutto ciò ha trainato il mattatore Franco Torrisi che ha dato oltre l’anima per rappresentare le mutevoli vicende del personaggio di Don Cola che, dopo aver scoperto l’inganno dell’amante, da uomo evoluto decide per un veloce ritorno alle più classiche tradizioni siciliane. Riuscendoci.
Una rapida risalita favorita, senza dubbio, anche dal ruolo ben giocato del cognato Don Lucino dove la mimica, la battuta sempre pronta, il personaggio nel personaggio, che da decenni tutti conosciamo, di Pippo Barone ha fatto incrementare ancor più i già citati applausi e le risate. A seguire l’altro ruolo cardine della commedia come la moglie Mariastella, dove Graziella Filocomo ha afferito a ciò che gli riesce meglio: far ridere. Milla Milord è stata, invece, un’altra “nuova” esperienza per Graziella Sangiorgio che, come sempre, muta pelle (ben) adattandosi, di volta in volta, ai vari ruoli spesso quasi opposti, ugualmente senza mai sbagliare un colpo. Una gradita conferma Alessandro Mazza, che ha fatto tutto suo il personaggio di Michilinu rendendolo più reale del reale. Ben gestito da Giulia Guardo il ruolo di Clementina, la ragazza oramai da tempo ha preso dimestichezza con questi ruoli “eterei”.
Cattivo (quasi) al punto giusto il Delegato con Pippo Di Maura che con la sua esperienza va oramai a memoria. Fugace, ma di buona fattura, la particina di Stefano Nicotra che con Derio è riuscito, in pochi minuti, a trascinare il pubblico in più di un applauso. La cameriera un ruolo “troppo semplice” per Maria Rosa Iudica che è abituata a qualcosa di più impegnativo, pertanto tutto liscio come l’olio. Dulcis in fundo… vi parlavamo, nel recente passato, di novità e sorprese in questa nuova stagione e domenica sera una su tutte: l’intrattenimento musicale di Valentina Indelicato accompagnata alla tastiera dal talentuoso Vanja Maugeri e i suoi virtuosismi. Davvero una bella, accattivante, voce quella di Valentina che, indirettamente, ha “rimandato” al pubblico i suoi anni di studio e sacrifici tra corsi di laurea, master e premi nazionali, e in una società dove spesso ci s’inventa artisti, fa piacere quando la dedizione ottiene il suo meritato spazio. Ci si rivede l’otto dicembre con… “Natale in casa Cupiello”…e non poteva essere altro…