“La moglie ideale”, triangolo amoroso dai risvolti psicologici inaugura l’VIII stagione del Teatro L’Istrione

“La moglie ideale”, triangolo amoroso dai risvolti psicologici inaugura l’VIII stagione del Teatro L’Istrione

CATANIA – La Compagnia del Teatro L’Istrione, capitanata dal genio artistico di Valerio Santi e Francesco Russo, insieme agli ottimi Cindy Cardillo e Concetto Venti, conferma i risultati delle precedenti stagioni inaugurando l’ottava rassegna con “Una moglie ideale”, pièce scritta da Marco Praga, autore a torto considerato minore che da sempre nei suoi testi drammaturgici e letterari ha scavato all’interno dell’animo umano.
Un dramma psicologico che nell’intenso atto unico non lascia spazio allo spettatore ad annoiarsi, ma lo spinge alla riflessione più pura in cui il triangolo amoroso gestito da Giulia, una coinvolgente Cindy Cardillo, diretta dall’attenta regia di Valerio Santi autore anche delle scene e delle musiche, viene vissuto e ragionato secondo una mentalità tipicamente maschile attraverso la quale decide, seppur attratta dalla bellezza trasgressiva ed erotica del giovane Gustavo, Valerio Santi, di non trascurare il marito Andrea, un perfetto Francesco Russo nel rassicurante ruolo del capofamiglia, e coccolarlo forse ancora meglio dopo l’arrivo dell’appassionato amante, amico intimo del marito, nella propria tranquillità familiare.
Una donna che, come spesso fanno gli uomini, decide di dividere i ruoli mantenendo sacro il proprio focolare domestico senza lasciarsi andare ad eccessi di ira neanche quando la storia finisce e l’amante decide, davanti agli occhi stupiti e consapevoli di Costanzo, Concetto Venti, amico e collega di Gustavo, di abbandonarla e prendere moglie.
Una storia tremendamente attuale, nonostante sia stata scritta nel 1890, in cui certe dinamiche sociali e determinati ragionamenti rimangono immutati seppure siano trascorsi 128 anni dal debutto al teatro Gerbino di Torino, con protagonista la divina Eleonora Duse, rivive con grande pathos sul palco dell’Istrione che grazie all’affiatamento del gruppo di attori riesce a delineare tra giochi di luci e pause che descrivono perfettamente le emozioni provate dai protagonisti facendo diventare il pubblico non un semplice spettatore dello scorrere degli eventi ma parte in causa del triangolo amoroso in cui la donna fedifraga non si abbandona all’irrazionalità della perdita ma architetta tutto in modo che l’addio alla propria pagina di libertina trasgressione appaia agli occhi del marito la lenta fine di un’amicizia logorata dallo scorrere del tempo.