ACI CASTELLO – La sera del 30 luglio ha segnato “il ritorno” della musica classica nella frazione di Aci Castello Cannizzaro, che ha sempre avuto la sua centralità grazie alle attività svolte dall’associazione musicale e culturale “Rose di Gerico“, con lo spettacolo “La bellezza fiorisce nel canto“, attività associative fermate solo dagli eventi emergenziali vissuti negli scorsi anni.
Nel bel mezzo della platea dell’anfiteatro “Rose di Gerico” di via Francesco Macaluso, con la presenza di numerosi cittadini ed anche giovani studenti universitari, hanno partecipato attori, musicisti, coristi e cantanti lirici: il soprano Francesca Rollo, i componenti del coro polifonico “Giuseppe De Cicco” (noto al pubblico per un vasto repertorio sia sulla sicilianità, che sul gospel, ottenendo importanti riconoscimenti nel 2001 a Budapest, nel 2002 a Saint Remy en Provence e nel 2003 a Praga), nel particolare la docente del Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma Maria Carmela De Cicco la quale dirige il coro polifonico stesso e la docente ai Conservatori “Francesco Cilea” di Reggio Calabria e “San Giacomantonio” di Cosenza Cunegonda De Cicco, che ha avuto modo di esibirsi come pianista; naturalmente ruolo fondamentale l’hanno avuto anche i componenti dell’associazione ospitante, come il fondatore e maestro Antonello Gandolfo, che si è esibito al pianoforte, il tenore Mario Gandolfo, il baritono Gabriele Gandolfo ed il basso baritono Luigi Gandolfo. L’evento è stato presentato dall’attrice teatrale Laura Accomando.
Lo spettacolo, è stato suddiviso in tre parti ed un intermezzo. La prima parte è stata la seguente: “La battaglia Taliana” di Armanno Verecore, il “Serse” di Georg Friedrich Händel, “O vos omnes” di Leonardo Leo, il “Don Giovanni” di Wolfgang Amadeus Mozart e del palermitano Alessandro Scarlatti “Exultate Deo” e “Alleluia“.
Dopo l’intermezzo dedicato al compositore tedesco Ludwig van Beethoven, si è passati alla parte seconda con: “Il Carnevale di Venezia” di Gioacchino Rossini, la “Bohème” e la “Turandot” di Giacomo Puccini, la “Forza del destino” e “Falstaff” di Giuseppe Verdi, ma soprattutto “Il Sultano” di Antonino Gandolfo Brancaleone, compositore locale e cugino di del pittore Antonino, collegabili ad un grande periodo di splendore culturale per l’intera zona etnea nel XIX secolo.
Infine la parte terza con “As torrents in summer” di Edward Elgar e “L’Inferno” del 1984, realizzato proprio dal maestro Antonello Gandolfo, riguardante le vicende della Commedia dantesca.
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