CATANIA – La location potrebbe lasciare perplessi, ma solo per pochi istanti, giusto il tempo di ricordare che la musica non ha barriere, né luoghi fisici, e senza chiedere mai il permesso attraversa spazi e confini.
Così, anche un reparto di ematologia può trasformarsi, per qualche ora, in una sala musicale per ospitare un concerto natalizio. Tutto questo grazie all’Associazione Fon. Ca. Ne. Sa ETS che ha organizzato la quinta edizione del Christmas Concerto, evento che si è svolto sabato scorso nel Padiglione Otto del Policlinico di Catania.
Come ci spiega la signora Rosalba Zappalà Massimino, presidente della medesima associazione: “la Fon. Ca. Ne. Sa ETS opera da trentasette anni a favore dell’ematologia e qui nel Padiglione Otto abbiamo creato Casa Santella dove ospitiamo gli ammalati e i parenti degli ammalati. Inoltre, finanziamo pure la ricerca, borse di studio e acquistiamo apparecchiature per l’ematologia del Ferrarotto e del Garibaldi. Ogni anno organizziamo questi concerti, sia al teatro Massimo Bellini da ventiquattro anni a questa parte, sia qui al Policlinico per gli ammalati, i medici e tutti gli operatori sanitari“.
Fa piacere annotare gli scopi altruistici di questo tipo di organizzazioni no profit, iniziative che ti riconciliano con una società troppo spesso distante da chi soffre affetto da gravi malattie come quelle neoplastiche del sangue. Presente anche il professore Raimondo, primario del Reparto di Ematologia che, durante i suoi saluti, ha ringraziato per la lodevole l’iniziativa.
Dopo è stata solo musica, ma di quella che ti lascia il segno dentro dopo averti intrappolato nella delicata atmosfera natalizia, tutto questo grazie all’Orchestra da Camera Catanese diretta dal Maestro Fabio Raciti che ama fare bene le cose.
Difatti, sono stati eseguiti ben tredici brani, uno più bello dell’altro, da una squadra più che collaudata come il tenore Pietro di Paola e i soprani Angela Curiale, Marzia Catania e la polacca Dominika Zamara, quest’ultima reduce da un tour tra Europa e America ma che non perde mai l’occasione per ritornare a Catania, motivata anche da un legame molto stretto tra lei e la città di Bellini.
Il suo “Allelulia” di Mozart ha toccato le vibranti corde dell’anima, la stessa anima che mette lei in ogni esibizione guidandoci in metafisiche dimensioni. Brava davvero. Non da meno anche Angela Curiale, da sottolineare l’originale performance di una “bambola” caricata a molla e Marzia Catania con il suo “O mio Babbino caro”.
Una macchina da scrivere che va perfettamente a tempo, è diventata, grazie alla maestria di Giancarlo Pollino, estroso “strumento musicale” nel brano “The typewrter”.
Mentre il tenore Pietro Di Paola ci ha deliziati con il classico Libiam di Verdi non declinando ballo e duetti teatrali, tra gelosie e galanteria, tipici di questo brano. Una nota a parte, non fosse altro per la bravura in proporzione all’età, va al presentatore e solista al sax Alfio Russo che ha eseguito un gradevolissimo Valzer n.2 di D. Šostakovič.
Un ragazzino di cui possiamo già scrivere il suo (brillante) futuro certi di sbagliarci solo per difetto. Conosciamo tutti quanto possa essere devastante una malattia neoplastica, e se c’è un modo per alleviare le sofferenze dei malati, e i sacrifici dei familiari che devono accudirli, queste sono iniziative che meritano la giusta eco perché dare seguito agli auguri di un sereno Natale, con qualcosa di più concreto, è quanto di meglio potremmo desiderare.