CATANIA – “Per chi è ultimo e vale“. È stata questa la frase proiettata sul maxischermo al termine del concerto di Ultimo, il giovane cantautore che ieri sera ha fatto tappa allo stadio Angelo Massimino di Catania.
Un’esperienza che rimarrà impressa nei cuori di chi ha conservato i biglietti nel cassetto per anni, nella speranza di ritornare alla tanto attesa “normalità” e di poter presto dimostrare che, come dichiarato di recente dal cantautore, “a essere ultimi non sempre si perde“.
Mentre lo stadio si riempiva, la tensione cresceva. Con essa, aumentava sempre più anche il bisogno – ormai irreprimibile – di cantare a squarciagola con un obiettivo comune: dare un senso agli anni di attesa e dimenticare, almeno per un attimo, le difficoltà con cui ciascuno di noi ha dovuto fare i conti negli ultimi tempi.
“Scaldate i cuori“, aveva scritto ieri mattina il cantautore sul suo profilo Instagram. Inutile dire che il suo pubblico è stato di parola: diverse ore prima del concerto i fans già non vedevano l’ora di lasciarsi travolgere dall’ondata di emozioni che di lì a poco i presenti avrebbero avuto modo di sperimentare sulla loro pelle.
Un’atmosfera magica quella a cui i fans hanno dato vita a seguito della richiesta di Ultimo di illuminare l’intero stadio per rendere omaggio a “Il ballo delle incertezze“, la canzone con cui ha esordito, vincendo la sezione “Nuove proposte” del Festival di Sanremo 2018.
È stato proprio il cantautore a pubblicare su Instagram, dopo la fine del concerto, un video in cui il suo pubblico cantava all’unisono il ritornello de “Il ballo delle incertezze”.
“Catania stasera cantavate piano“, ha commentato Ultimo con un velo di ironia su Instagram, nell’intento di sottolineare l’impressionante energia con cui è stato accolto dai presenti.
“La Sicilia….!!!! Domani replichiamo“, ha proseguito l’artista ricordando ai suoi fans il secondo e ultimo appuntamento nell’Isola, stasera allo stadio Cibali.
Durante la pausa tra una canzone e l’altra, Ultimo ha voluto rivolgersi direttamente ai suoi fans: “Nei tour precedenti non ho mai parlato perché sono fatto così di carattere, sono uno che parla poco e che preferisce dire quello che pensa nelle canzoni. Però mi sono detto: ‘in questo tour ho la possibilità di parlare a un sacco di ragazzi della mia età, un po’ più grandi, un po’ più piccoli, a bambini, a famiglie. Cos’è che posso dire che possa rimanere, nel mio piccolo, senza insegnare nulla a nessuno?’“.
“Quando scrivevo questo discorso inciampavo sempre nella parola ‘passioni‘. Dico questa cosa a tutte le date perché per me è importante ribadirlo: il nostro tempo qui è limitato. Il tempo di tutti qui è limitato. Il senso secondo me è vivere dentro la propria passione, coltivarne una, vivere davvero al cento per cento dentro quella“.
“Ho visto un film – ha proseguito – che dice una cosa stupenda: ‘L’ossessione batte il talento, sempre’. Quindi anche se siete talentuosi, siate ossessionati dal coltivare il vostro talento perché il talento da solo vi lascerà a piedi, sempre“.
Poco prima di cominciare a suonare alcuni dei suoi più famosi brani al pianoforte, il 26enne ha ricordato il periodo in cui ha iniziato a fare musica: “Mi piace concludere così questo discorso: adesso torniamo come quando ho iniziato in cameretta scrivendo le mie prime canzoni. E vi giuro, non avrei mai pensato che questa cameretta sarebbe diventata così grande“.
L’ultimo brano della scaletta, ma non solo. “Sogni appesi” è molto di più: un inno, quello degli ultimi.
Un ideale che accomuna tutti coloro che, come il cantautore, non sempre sono stati compresi e vivono in una costante condizione di inadeguatezza.
“Da quando ero bambino, solo un obiettivo: dalla parte degli ultimi per sentirmi primo“: è questa la frase che, quando il concerto si avvia alla conclusione, tutti i presenti urlano all’unisono, come un inno liberatorio.
Dopo i doverosi ringraziamenti nei confronti dei musicisti che hanno accompagnato Ultimo durante la serata, l’artista romano ha salutato i suoi fans, in un modo che difficilmente il suo pubblico dimenticherà.
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