CATANIA – È difficile trovare un gruppo di giovani intenti ad affrontare scenicamente e drammaturgicamente il veneratissimo personaggio della giovane vergine e martire catanese Agata.
Ma grazie a Agata Allegra per la parte drammaturgica, Mirko Spinsanti per le musiche ed i testi delle canzoni e Paolo Filippini insieme a un complesso di circa 50 elementi, è nato “Agata: amor omnia vincit“.
Questo entusiasmante e coinvolgente musical è andato in scena al teatro Ambasciatori, nei giorni 4, 5 e 6 febbraio nel cuore delle festività agatine ed è riuscito a fare il sold out al di là di ogni aspettativa.
Su scene create dall’ormai più che affermato scenografo Salvo Mangiagli, nei vari ruoli previsti si sono alternati 30 attori e un corpo di ballo formato da 10 giovanissime danzatrici che hanno contribuito all’armoniosità sul palco.
Magnifica l’interpretazione dei due protagonisti, Ornella Brunetto (Agata) e Emanuele Puglia (Quinziano), i quali hanno confermato le già ben note qualità interpretative e canore.
Brunetto ha dato ad Agata una impalpabilità fisica che molto probabilmente l’iconografia sacra non ci ha tramandato della giovane martire catanese ma che ha colmato con una dolcezza vocale di tutto rispetto.
Emanuele Puglia ha trovato una aderenza perfetta alla trattazione della perfidia, della cattiveria e della sadicità.
Ma nel folto gruppo degli interpreti ai nostri occhi hanno lasciato un segno più che evidente Massimo Giustolisi nel ruolo di Asposio, anche Daniela Fichera è stata una superba Tacita.
Il ballerino-mimo Giuseppe Calcagna ha reso intensissimi diversi ruoli “non parlanti”, come quello del carnefice di Agata, in maniera davvero espressivamente eccellente.
Tutti gli altri interpreti si sono dimostrati all’altezza dell’impegno andando ben oltre la sufficienza: dalla dolente Raffaella Bella (Apolla madre di Agata) alla ben caratterizzata Tiresia di Maria Piana, dal possente Santi Consoli (Rao, padre di Agata) ai cristiani Andrea Luca, Alessia Consoli, Franco Colaiemma, Antonio Bruno e Salvo Bella, Rita Re, Sergio Russo, Doriana Lo Castro, Mariachiara Signorello; ai pagani Salvo Scuderi, Valerio Santi, Giovanni Pulvirenti, Andrea Zappalà, Francesca Trovato.
Martina Torrisi ha reso stupefacente il ruolo di Afrodisia, come del resto il San Pietro di Carmelo Di Mauro.
Elizabeth Navarra ha dato il meglio di sè nell’interpretazione del personaggio di Semplice dando fondo alle sue non indifferenti doti canore.
Un particolare elogio va ai due bambini Ludovica Raciti e Luigi Zappalà che hanno strabiliato per la loro disinvoltura nel prendere parte allo spettacolo nei ruoli di Agata e Giovanni bambini.
Musiche estremamente accattivanti e coinvolgenti sino alla commozione su stupendi testi cantabili, mentre la regia di Paolo Filippini è stata curata e attenta, raccontando una bellissima storia come sfogliando le pagine di antico libro.
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