ZAFFERANA ETNEA – Oscar alla musica per Zafferana che in occasione del programma estivo “Etna in scena” ha ospitato un maestro della musica d’autore: Nicola Piovani.
Il compositore delle più belle colonne sonore del cinema italiano (su tutte “La vita è bella” di Roberto Benigni, che nel 1999 gli è valso il premio Oscar per le musiche) ha reso l’anfiteatro di Zafferana una nicchia, dove riconciliarsi con la melodia che attraversa l’anima.
Il bravo chitarrista siciliano Francesco Buzzurro ha fatto da apripista al concerto di Piovani. “La notte di San Lorenzo”, film diretto dai fratelli Taviani, ha aperto il “Concerto in Quintetto”, dove Piovani ha proposto i suoi capolavori scritti per il cinema, per il teatro, e opportunamente rivisitati in un concerto di solisti dove spicca il ruolo del pianoforte, suonato dall’autore.
Rispetto ai concerti di ampio organico orchestrale, il “Concerto in quintetto” punta sui singoli strumenti – il sassofono, il violoncello, la fisarmonica – e permette all’invenzione dei singoli musicisti di andare oltre le partiture destinate all’origine a un repertorio collettivo. Il Quintetto è composto da Nicola Piovani al pianoforte; Marina Cesari al sax e clarinetto; Pasquale Filastò al violoncello, tastiera e chitarra; Andrea Avena al contrabbasso; Cristian Marini alla batteria, percussioni e fisarmonica.
Sulle ultime note de “ La notte di San Lorenzo” una stella cadente, con una tempestività divina, ha attraversato e illuminato per un attimo il cielo sopra l’anfiteatro. Piovani ha cadenzato il suo concerto con interventi parlati.
Dai Miti della Magna Grecia a riflessioni e spunti sulla politica e sui fatti di cronaca. Momenti di vita italiana che Piovani ha esposto e sottolineato con geniale e pungente ironia. Ha invocato una normativa europea che regolamenti la “musica passiva”: quella degli autogrill, dei grandi magazzini, dei lidi e dei villaggi turistici.
“Così com’è successo con il fumo – dice e aggiunge – qualcuno ha sentenziato che tutto ciò che non passa dalla televisione è destinato a non fare storia, addirittura non esiste, ma si direbbe che questa sera, a Zafferana, quella sentenza non abbia trovato conferma. Ed io sono molto felice di non essere esistito insieme a voi”.
Poi è tornato alla musica, al pianoforte. Ha omaggiato un grande artista come Fabrizio De André, al quale ha dedicato una sequenza di brani tratti dagli album. Non al denaro, non all’amore né al cielo e Storia di un Impiegato, tra le produzioni più conosciute ed apprezzate di De André. Poi il cinema dei Taviani, Fellini, Benigni e Moretti. Infine le tanto attese e struggenti note de “La vita è bella” che hanno accompagnato l’ultimo frammento del concerto di Piovani in un infinito crescendo emozionale.