CATANIA – Fino a dove siamo disposti a spingerci per ottenere ciò che desideriamo, anche a costo di tradire i nostri valori e ideali? E cosa succede se il nostro successo si traduce nell’infelicità di qualcun altro? Scegliere se stessi significa necessariamente far soccombere gli altri? Questi interrogativi sono al centro di “Resti in attesa“, una potente pièce scritta da Sofia Russotto e diretta con maestria da Michele Eburnea. Lo spettacolo rappresenta il secondo appuntamento della rassegna “Giovani Sguardi”, dedicata alla nuova drammaturgia, organizzata dalla Compagnia Buio in Sala.
Sul palco del Teatro Bis, attiguo alla scuola “Buio in Sala” presso l’Istituto “Leonardo Da Vinci”, si esibiscono gli attori Flavio D’Antoni, Adriano Exacoustos, Gaja Masciale, Alberto Penna e Sofia Russotto, tutti diplomati all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma. Attraverso una messa in scena intensa e dinamica, i protagonisti esplorano temi cruciali come l’aborto, la violenza psicologica e fisica, e l’accettazione del diverso, offrendo una profonda riflessione sull’eccessiva competizione e il controllo che caratterizzano la nostra epoca, spesso con effetti devastanti sui rapporti umani.
Lo spettacolo si sviluppa all’interno di una surreale sala d’attesa, dove si decide il destino dei personaggi. Qui, ogni protagonista indossa inizialmente una maschera che ne rappresenta le qualità, i difetti e le ambiguità. I sotterfugi, le manipolazioni e le tensioni psicologiche mettono a nudo il grado di umanità, ma soprattutto di disumanità, che pervade la nostra società.
Il pubblico, composto in gran parte da giovani, è rimasto profondamente colpito dall’intensità della rappresentazione, che ha suscitato emozioni forti e spunti di riflessione sul nostro modus vivendi, dominato dalla legge del più forte. Alla fine dell’atto unico, gli attori sono stati premiati con una lunga e calorosa standing ovation, segno tangibile dell’impatto emotivo dello spettacolo.
“Resti in attesa” è un esempio di teatro contemporaneo che non solo racconta, ma scuote e coinvolge, mettendo lo spettatore di fronte a domande cruciali sulla natura dei rapporti umani e sulle scelte morali che definiscono la nostra esistenza.