CATANIA – È partito oggi dal “De Felice-Olivetti” di Catania il primo appuntamento di formazione del progetto zona 12 co-organizzato con i Lions Club International Catania Nord sulla violenza psicologica di genere.
La valenza del progetto ha una ricaduta sui giovani, futuri cittadini, che devono essere accompagnati al riconoscimento non facile della violenza psicologica che spesso accompagna la violenza fisica, facilmente individuabile poiché lascia cicatrici visibili. La violenza psicologica si esprime in varie forme e la parte più importante è riconoscerla. Questo tipo di violenza s’insinua nella mente e nell’anima e sottrae la volontà di esistere. È un vuoto dell’anima che agisce e mina l’autostima.
Il compito della scuola è riconoscerla, rendere coscienti le ragazze e i ragazzi per rimuoverla, quantomeno fare emergere situazioni emergenziali ed educare alla non violenza. Il problema è culturale ed è cresciuto in maniera esponenziale soprattutto con la pandemia, rendendo le donne più deboli e vulnerabili. Il lavoro degli educatori a questo punto è triplice, di prevenzione, riconoscimento e di lotta con ogni mezzo. L’obiettivo primario è quello di formare negli alunni e nelle alunne una coscienza in grado di contrastare la violenza sulle donne e il riconoscimento dei vari gradi di aggressività, tra cui la più importante è quella psicologica, che mina l’individualità delle donne, togliendo la dignità all’essere umano.
Si è parlato anche degli stereotipi, con la nascita e la crescita del pregiudizio, duro a morire, in cui la consuetudine diventa legge. Individuare gli stereotipi per destrutturarli e demolirli è un lavoro continuo e faticoso che ognuno di noi dovrebbe fare, in particolare la scuola è il luogo adatto per creare le basi di una demolizione necessaria, per una educazione di genere che deve prevenire il patriarcato. Gli uomini che ammazzano una donna vogliono cancellare la femminilità, il femmineo e spesso con la violenza psicologica assumono un travestimento difficile da individuare, specialmente da parte di giovani donne che inizialmente sono lusingate da tante attenzioni e premure. Capire il disagio ha bisogno dell’aiuto di professionisti e psicoterapeuti per aiutare la comunità giovanile al riconoscimento di tale sottile violenza.
L’incontro rivolto alle alunne e agli alunni delle terze, quarte e quinte classi dell’istituto è avvenuto attraverso una serie di interventi in presenza e da remoto con la Dott.ssa Giulia Santoro, il Dott. Antonio Tintori, la Dott.ssa Anita Angelica e la Prof.ssa Maria Tripoli Referente per la violenza di genere e Comitato Eventi.
Ha moderato gli interventi Rosaria Anna Puglisi del C.N.R. che ha messo in evidenza l’importanza del tema trattato e la sensibilizzazione dell’Istituto “De Felice-Olivetti” nella persona della Dirigente Prof.ssa Anna De Francesco attenta e sensibile a questo tema, elogiando il suo team d’azione che ha come referente della legalità la Prof.ssa Donata Perracchio.
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